Prendere il sole dopo essersi immersi nell’acqua tiepida è uno dei piaceri della vita, ma in una piscina di Las Vegas la luce è così forte da bruciare i capelli alle persone e sciogliere gli oggetti in plastica. E questo a causa del riflesso della superficie in vetro ricurvo della torre Vdara, che concentra i raggi solari sulle sdraio come se fosse un’enorme lente d’ingrandimento. Al punto che è stato soprannominato «il raggio della morte di Vdara».



La piscina si trova esattamente sotto la torre Vdara della catena di resort internazionali Mgm a Las Vegas. A farne le spese è stato di recente Bill Pintas, un visitatore proveniente da Chicago. L’avvocato era là per un viaggio d’affari per conto della società di cui è comproprietario, la Preferred Capital Lending.



Siccome possiede un appartamento nel grattacielo, il 16 settembre scorso ne ha approfittato per andare in piscina. E come ha raccontato alla Las Vegas Review-Journal, verso mezzogiorno dopo una breve immersione nella piscina stava prendendo il sole su un lettino. Era sdraiato sulla pancia, rilassato, gli occhi chiusi. Ma improvvisamente l’avvocato ha iniziato a sentire fastidiosamente caldo ed è balzato in piedi per andarsene. Ha provato a mettere le sue infradito ma, stranamente, erano troppo calde per poterle toccare. E così è corso a piedi nudi all’ombra. «Stavo proprio per finire arrostito – ha raccontato Pintas -. Ho iniziato a correre alla cieca il più velocemente possibile, come un pazzo». Poi ha sentito uno strano odore e ha capito che stava venendo proprio dalla sua testa: guardandosi allo specchio, si è accorto di avere un ciuffo di capelli bruciacchiato.



 

Come scrive sempre il Las Vegas Review-Journal, i dipendenti della piscina dell’hotel chiamano il fenomeno «raggio della morte di Vdara». Un portavoce del proprietario della torre Vdara, l’MGM Resort International, usa invece i termini «punti bollenti» o «convergenza solare» e dice che i progettisti stanno lavorando con lo staff per trovare delle soluzioni. I progettisti del grattacielo, costato 8,5 miliardi di dollari, avevano previsto il problema, e pensavano di averlo risolto installando una pellicola hi-tech sui pannelli di vetro che si affacciano a sud, secondo quanto afferma Gordon Absher, portavoce dell’MGM. La pellicola attenua oltre il 70 per cento dei raggi riflessi. Ma questo non è sufficiente, ha riconosciuto Absher, in quanto alcuni clienti della piscina, come Pintas, sono ancora infastiditi.

 

«A VOLTE DISINTEGRA I BICCHERI» – Dopo essersi rifugiato nella zona bar della piscina, l’avvocato ha scambiato quattro chiacchiere con i dipendenti. E ha raccontato che hanno ridacchiato quando ha descritto loro quello che era successo. «Sì, lo chiamiamo raggio della morte», gli hanno confessato. A volte scioglie bicchieri di plastica, ha aggiunto una cameriera che serve cocktail. Dopo avere riflettuto intensamente, Pintas è ritornato alla sua sdraio. Si ricordava che un cliente abituale vicino a lui aveva riso, e aveva detto qualcosa del tipo: «E’ successo anche a te?». Poi ha osservato anche un’altra cosa – una borsa di plastica leggera con il suo giornale si era in parte sciolta. E la parte della busta su cui era stampato il nome Vdara era scomparsa. Dei buchi segnavano il punto in cui si trovavano le lettere, in inchiostro nero, che avevano assorbito il calore.

 

 

Pintas ha scattato una foto alla borsa, che ha inviato ai quotidiani locali di Las Vegas. Dopo la disavventura di Pintas, un cronista della Review-Journal si è recato due volte nella piscina. I dipendenti non sapevano di stare parlando a un reporter. Il «punto bollente» era visibile durante una delle visite, ma nessun visitatore si trovava al suo interno. Un giovane dipendente ha indicato la zona e ha detto che era «come una lente d’ingrandimento rivolta verso il basso» su uno spazio di circa 4,5 per 3 metri, che si muoveva mentre la Terra girava. In questo periodo dell’anno il riflesso luminoso è presente per circa un’ora e mezza intorno a mezzogiorno. La seconda visita del giornalista è stata nel pomeriggio, quando il fenomeno era passato.

 

«UNO SPLENDORE ACCECANTE» – Ma diversi altri dipendenti conoscevano il soprannome di «Raggio della morte di Vdara» e parlavano prontamente dei suoi effetti. «E’ sostanzialmente uno splendore accecante», ha detto uno di loro. Dovunque il riflesso colpisce, ha aggiunto un altro, «rende l’atmosfera più calda di 20 gradi». Anche se per Pintas è molto di più di un semplice bagliore luminoso. «Mi sono sentito come se fosse un bruciore chimico – ha raccontato al sito aolnews.com -. Non riuscivo a capire perché la mia testa stesse bruciando. Nel giro di 30 secondi, il retro delle mie gambe e la mia schiena stavano bruciando. Il mio pensiero è stato, “mio Dio, hanno distrutto lo strato di ozono!”».

 

 

Nick Ashton, ad della SSAF International Ltd., ha conservato e-mail e documenti che provano che la sua compagnia ha presentato alla MGM un’offerta da 2,3 miliardi di dollari per ricoprire le finestre con un diverso tipo di pellicola. Quando il proprietario dello Vdara ha respinto il progetto, forse giudicandolo troppo costoso, Ashton ha preannunciato alla società tutti i problemi legati al «raggio della morte» che poi si sono puntualmente verificati. AOL News ha infatti inviato un cronista che, a mezzogiorno di lunedì, ha verificato che le parti metalliche di alcune sdraio erano così bollenti da risultare pericolose per chi le toccava.

 

Ma la torre Vdara nel centro di Las Vegas non è l’unico grattacielo americano costruito in vetro il cui abbagliante riflesso crea problemi alle persone. Sempre a Las Vegas, sia l’AdventureDome nel Circus Circus sia l’hotel Mandalay Bay, dove si tiene il concorso Miss Universe, producono effetti simili. E all’inizio della primavera alcuni clienti della piscina del Mandalay Bay arrivano addirittura a mettersi apposta in mezzo ai «punti bollenti», perché sono più piacevoli e adatti ad abbronzarsi». A Los Angeles invece la Disney Concert Hall del famoso architetto Frank Gehry ha dovuto ridurre l’intensità del suo riflesso smerigliando alcune delle sue superfici esterne in metallo ricurvo. In precedenza, i suoi riflessi stavano aumentando le temperature negli edifici circostanti e danneggiando la vista dei passanti. Nel 2004 il Los Angeles Times aveva pubblicato una storia sul salone, con il titolo «La sede della Disney si riflette negativamente nel centro della città».

 

(Pietro Vernizzi)