Si è riacceso il tormentone, la gente si chiede di nuovo: “che cos’è il bunga bunga”? Facciamo allora un passo indietro. Era la fine di ottobre del 2010 quando scoppiò per la prima volta il tormentone “che cosa è il bunga bunga”. Fu allora infatti che vennero alla ribalta la ragazza marocchina Ruby e i festini a casa Berlusconi, ad Arcore. Alla base di questi presunti festini c’era appunto il bunga bunga.



Il mondo dei media e la Rete si scatenarono per capire che cosa fosse esattamente un bunga bunga e da dove derivasse la terminologia. Ruby affermò che “Silvio mi disse che quella formula l’aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano”. Un festino sessuale? Una danza erotica? Emilio Fede, tirato in ballo allora come adesso, aggiunse: “Di queste cose non so nulla, il salotto lo chiamavano così (bunga bunga, ndr). C’è un salotto a Villa San Martino con un bar, dove ci si sedeva, si beveva qualcosa, qualche volta c’era la musica, ma bunga bunga non so cosa sia” disse, aggiungendo: “È una semplice barzelletta, peraltro nota”. Una delle preferite fra le tante di quelle che Silvio Berlusconi, grande appassionato di barzellette, ama raccontare.



Volete saperla? Eccola: Due ministri del governo Prodi vanno in Africa, su un’isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. II capo tribù interpella il prima ostaggio e gli propone: “Vuoi morire o bunga-bunga?”. II ministro sceglie: “Bunga-bunga”. E viene violentato. II secondo prigioniero, davanti alla scelta, non indugia: “Voglio morire!”. E il capo tribù: Va bene, prima bunga-bunga, poi morire.

Per la precisione, allora bisognerà pure dire che già Noemi Letizia, addirittura nel 2009, parlava di bunga bunga, raccontando già allora quella che era la barzelletta preferita del "papi", come lo chiamava lei. Anche i politici, allora, fecero uso del nuovo trend, il bunga bunga: Il dipietrista Massimo Donadi evocò il rischio che l’Ita­lia diventasse "la repubblica del bugna bugna" mentre il Partito democratico, ne approffittò per criticare le misure anti crisi adottate dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti: "Men­tre il Paese è costretto a subire i tagli alle infra­strutture, il Bunga Bunga diventerà il leitmo­tiv del dibattito delle prossime settimane".



 

Si venne anche a scoprire che un raro fiore indonesiano portava il simpatico nome: bunga bugna. Facendo indagini approfondite, invece, si venne a scoprire che il bunga bunga, lungi dall’essere un festino sessuale, aveva invece radici in un divertente episodio accaduto ai primi del Novecento, in Africa.

Il 7 febbraio 1910 un gruppo di giovani aristocratici pazzerelloni si finsero il principe di Abissinia e la sua corte e si fecero ricevere con tutti gli onori a bordo della più potente nave da guerra dell’Impero inglese ormeggiata appunto al largo dell’Abissinia. Furono accolti da soldato, ufficiali, ammiragli e quant’altro. A ogni parola che veniva loro rivolta, rispondevano "Bunga bugna!". La notizia dello scherzo arrivò in Inghilterra e venne diffusa da tutti i giornali dell’epoca, che intitolavano così: “Bunga bungle!”, giocando sul significato di “bungle”, cioè pasticcio.

Tornati in patria, i militari vittima dello scherzo venivano salutati dalla gente al grido di “Bunga bunga!”. Insomma, in realtà il bugna bugna è vecchio di più di cento anni. Fino al colpo di scena di questi giorni. Intervistata da Sky Tg, l’attrice Sabina Began ha ammesso candidamente di essere lei il bunga bunga! "Sono io il Bunga Bunga. Non c’è niente di strano in questa cosa mi ritengo un po’ una scimmia" ha detto la ragazza. Aggiungendo che bunga bugna è un codice tra lei e Silvio Berlusconi. Un codice segreto dunque… ma allora si riapre il mistero. Che cos’è il bunga bunga?