La polemica sta di casa a Libero, e l’ultimo articolo di uno dei suoi più noti (e polemici) giornalisti, Camillo Langone, sta suscitando polemiche e dibattiti in Rete, specie sui social network come Facebook. In molti stanno infatti riprendendo l’articolo commentandolo in modo contrariato. In molti si limitano a riprenderne il tiolo (“Togliete i libri alle donne e torneranno a fare figli”) senza leggerne in realtà la conclusione. Che lo stesso Langone ha voluto appositamente tenere a fine pezzo per, come dice lui, suscitare l’arrabbiatura dei lettori. Qualcosa che evidentemente a lui non dispace. Il fatto è questo: l’autore si è occupato del ben noto problema della natalità, i bambini cioè che nascono sempre di meno. In Italia ad esempio il tasso di natalità è vicino allo zero, e come dicono in molti siamo sempre di più un “Paese per vecchi”, parafrasando il titolo del celebre romanzo omonimo. Langoni associa questo problema a quello dell’immigrazione: culle vuote e barconi pieni sarebbero infatti fenomeni strettamente legati. Non è pensabile, scrive, che una nazione si svuoti senza che una nazione vicina non pensi a ripopolarla. In Italia il numero di figli per donna è attualmente di 1,32: la soglia dell’estinzione, dice Langone. Nei Paesi da cui arrivano invece gli immigrarti come Egitto e Libia i figli per donna sono più di tre. Quindi nell’articolo si cerca di capire le cause del fenomeno: Dio non c’entra, si legge, cioè non sarebbe un problema di religiosità. Infatti, si legge, anche nei Paesi buddisti o induisti crolla il tasso di natalità, rimane alto solo nei Paesi islamici. Qual è allora il fattore che permette di avere figli? Langone cita uno studio della Harvard Kennedy School americana secondo il quale le donne con più studi ed educazione sono più facilmente nubili mentre le donne con meno educazione sono quelle che fanno più figli. Concorda anche il ministro dell’educazione inglese Wallace, dicendo che più istruzione femminile superiore si traduce con meno famiglie e meno figli. Dunque conclude Langone: togliete i libri alle donne e faranno più figli. Riaprire i reparti di maternità chiudendo qualche facoltà.



Ovviamente tutto l’articolo voleva riprendere lo studio dell’università americana, ma lo stile ironico, polemico dell’autore ha fatto tralaciare questo particolare ai molti che attualmente sui social network prendono di mira l’articolo stesso.

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