Spesso i grandi dittatori sono famosi per la loro crudeltà e per gli atteggiamenti paranoici con cui gestiscono il potere. Ma quasi sempre la loro vita privata è ancora più stravagante: basta una rapida carrellata per rendersene conto.
SAPARMURAT NIYAZOV – Il dittatore del Turkmenistan, Saparmurat Niyazov, non si è limitato a pretendere di dare il suo nome al mese di gennaio. Ha anche scritto un mediocre libro, il Rukhnama, arrivando a paragonarlo alla Bibbia e al Corano e rendendone obbligatorio lo studio nelle scuole di tutto il Paese. Come scrive il sito peacereporter.net, ha inoltre ordinato di piantare nel deserto del Kara-Kum un bosco di mille chilometri quadri per «migliorare il clima del Paese». E ha prescritto a ogni ministro di occuparsi di persona di alcune piante. Tra le sue bizzarrie, la scelta di costruire statue d’oro che lo ritraggono e ruotano seguendo il moto del sole; la direttiva a studenti e militari di portare orologi con la sua immagine; l’imposizione ai medici di giurare non più su Ippocrate, ma su Niyazov stesso. E infine, la ridefinizione delle età della vita umana: lui per esempio non è anziano, ma nella fase «ispirazionale» che va dai 61 ai 72 anni.
MAO TSE TUNG – Mao Tse Tung non si lavava i denti. Come rivela il sito commercialappeal.com, si limitava a risciacquarli con tè verde. Questo preoccupava i suoi medici, che ricordavano continuamente al dittatore cinese di usare lo spazzolino. Ma lui rispondeva, con tono solenne: «Avete mai visto una tigre lavarsi i denti?». Una tigre, a dire il vero, non fuma nemmeno una sigaretta dopo l’altra, come invece faceva Mao. E il risultato è stato che i denti del compagno presidente sono presto diventati verdi, e sono iniziati a cadere.
ADOLF HITLER – Secondo le trascrizioni stenografiche tradotte da Hugh Trevor-Roper delle conversazioni tra Hitler e i suoi più stretti collaboratori, che avvennero tra il luglio 1941 e il novembre 1944, Hitler era vegetariano. L’11 novembre 1941 in particolare avrebbe detto: «Uno può essere dispiaciuto per il fatto di vivere in un periodo nel quale è impossibile farsi un’idea della forma che il mondo assumerà in futuro. Ma c’è una cosa che posso predire a quanti mangiano carne: il mondo in futuro sarà vegetariano».
KIM JONG-IL – Il dittatore nordcoreano è il più grande consumatore del cognac Hennessy nel mondo. I suoi acquisti sarebbero pari a 700mila dollari l’anno. Ma non è la sua unica stranezza. Nel 2003 durante una sua missione a Mosca, Kim si è rivelato goloso di aragoste e se le faceva portare in treno ogni giorno. Il dittatore inoltre afferma di possedere oltre 20mila videocassette: tra i film che guarda più spesso ci sono Venerdì 13, Rambo, la serie di James Bond e Godzilla; inoltre adora i thriller cinesi e la sua attrice preferita è Elizabeth Taylor. Ed è anche autore del volume Sull’arte del cinema.
FRANCISCO FRANCO – Un libro pubblicato nel 2009, recensito dalla Bbc, afferma che il dittatore spagnolo, generale Francisco Franco, avrebbe avuto un solo testicolo. Tutta colpa di una ferita riportata in battaglia, secondo quanto raccontato dalla sua nipote allo storico José Maria Zavala. Franco era rimasto ferito al basso ventre a El Biutz, vicino a Ceuta, nel giugno 1916. I suoi biografi hanno formulato diverse ipotesi sul fatto che questo avesse compromesso gli organi riproduttivi del dittatore, rimasto al potere dal 1939 al 1975. Fatto sta che nel 1926 ebbe una figlia, Carmen Franco y Polo.
FIDEL CASTRO – Castro è nato 84 anni fa in una fattoria di canna da zucchero. All’età di 32 anni, ha guidato i cubani nella ribellione contro i seguaci di Batista. E’ stato primo ministro e presidente di Cuba, e di recente si è dimesso, a favore del fratello che gli era stato a fianco negli anni della rivoluzione. Castro è sopravvissuto non solo a nove presidenti americani, ma a ben 634 tentativi di ucciderlo. A rivelarlo è l’attivista politico, Fabian Escalante, che ha raccolto tutti gli attentati falliti contro di lui nel libro «Azione esecutiva: 634 modi per uccidere Fidel Castro».
IOSIF STALIN – E’ passato alla storia con il nome di Stalin, che in russo significa «acciaio», ma il suo vero nome era Ioseb Besarionis Dze Jughašvili. Ma non è l’unico soprannome del dittatore sovietico. I cattolici italiani lo chiamavano «Baffone». Un soprannome usato anche da don Camillo nel film Don Camillo e l’Onorevole Peppone, in cui si conia lo slogan «Lista Peppone, lista Baffone!». Tra le curiosità su Stalin, anche il fatto che aveva due dita del piede sinistro fuse insieme e il braccio sinistro semiparalizzato e più corto del destro di cinque centimetri in seguito a un incidente nell’infanzia.
IDI AMIN DADA – Il dittatore ugandese, morto nel 2003, non era solito solamente offrire il suo jet personale agli atleti prima e dopo ogni gara. Il suo amore per lo sport nella giovinezza lo aveva portato a diventare campione dei pesi massimi di boxe dell’Africa orientale. Oltre che un nuotatore, un giocatore di basket e di rugby. E quando i pugili ugandesi si lamentarono del fatto che i giudici di gara bianchi tendevano a sfavorirli, Idi Amin consigliò loro di reagire mettendo ko gli avversari dopo la fine della gara.
AL-SA’ADI GHEDDAFI – Terzogenito di Muammar Gheddafi, è stato un calciatore professionista, presidente della Federazione calcistica e capitano della Nazionale libica. Dopo essersi allenato con squadre del calibro di Juventus e Lazio agli inizi degli anni ‘90, ha giocato per molti anni nell’Al-Ittihad, per poi essere acquistato nel 2003-2004 dal Perugia di Luciano Gaucci. Ha disputato però una sola partita in tutto il campionato di serie A, contro la Juventus. Ed è riuscito a farsi trovare positivo al controllo antidoping dopo una gara in cui era rimasto in panchina, Perugia-Reggina, facendosi squalificare per tre mesi. Nel 2005-2006 è passato all’Udinese, giocando anche in questo caso per una sola volta. Nel 2006-2007 ha concluso la sua sfortunata carriera alla Sampdoria, senza mai entrare in campo.
(Pietro Vernizzi)