Una donna cilena è stata accusata di avere causato un falso allarme bomba per impedire al suo ragazzo di prendere l’aereo per andare a lavorare un mese all’estero.
«L’HO FATTO PER AMORE» – Liberata in attesa del processo, Grace Gisella Guajardo Hani, 30 anni, se sarà condannata rischia 61 giorni di carcere. Dopo essere venuti a sapere della storia della coppia, i pubblici ministeri hanno però deciso di non chiedere che la donna sia perseguita ai sensi delle più severe leggi anti-terrorismo. Il suo ragazzo, Rodrigo Andrés Gómez Araven, 35 anni, è salito a bordo di un volo per iniziare un lavoro della durata di un mese come cameriere di una nave da crociera. Ma la donna ha telefonato minacciando di far saltare una bomba per impedirgli di partire. «Mi dispiace, ma lo ho fatto per amore», si è giustificata la Guajardo dopo essere stata incriminata per avere creato il finto allarme bomba.
MALATTIA IMPROVVISA – Come scrive il quotidiano inglese Daily Mail, il signor Gomez era appena salito sul volo della compagnia Iberia numero 6.830 diretto a Madrid dall’aeroporto di Santiago, quando Guajardo ha lanciato il falso allarme bomba per impedirgli di lasciare il Paese. Costringendo così oltre 300 persone a evacuare l’aereo. Disperata per il fatto che il suo uomo stava partendo, la focosa donna cilena ha ammesso di avere chiamato l’aeroporto dal suo cellulare chiedendo alle autorità di dire al signor Gomez che suo padre si era ammalato gravemente all’improvviso.
BOMBA NELLA STIVA – Quando questo stratagemma non ha funzionato, Guajardo ha chiamato di nuovo, dichiarando che c’era una bomba nella stiva. L’aeroplano stava già rullando sull’asfalto, quando i piloti allertati dalla torre di controllo lo hanno parcheggiato in un punto remoto dello scalo. Le 312 persone a bordo sono state fatte scendere e la polizia con i cani anti-esplosivo ha cercato meticolosamente in tutte le valigie. Nel frattempo, i tabulati hanno mostrato che entrambe le chiamate sono state fatte da un telefono cellulare che il signor Gomez aveva lasciato a casa. Guajardo ha quindi confessato ed è stata arrestata.
BACIO IN TRIBUNALE – Ma la donna è comunque riuscita nel suo intento di costringere Gomez a restare in Cile. Le altre 311 persone sono invece ripartite il lunedì successivo. «Sì, sono dispiaciuta per quello che ho fatto, non era la cosa migliore da fare, ma se non altro ora lui è qui», ha detto Guajardo fuori dal tribunale. Guajardo e Gomez hanno detto di fronte al giudice che convivono da otto anni e hanno tre figli. L’uomo ha spesso lavorato come un cameriere su navi da crociera, e stava nuovamente lasciando la sua casa dopo essere rimasto per un anno e mezzo a Santiago. «Non posso essere arrabbiato, devo sostenerla. Quello che lei desidera è amore, e niente più», ha detto Gomez, e i due si sono baciati di nuovo di fronte alle telecamere, come se fosse una soap opera.
IL COMMENTO SU FACEBOOK – L’aspetto meno romantico della vicenda è però che, come scrive il quotidiano cileno La Cuarta, forse il peggior incubo della coppia non si è ancora avverato. La compagnia aerea Iberia avrebbe fatto causa alla Guajardo per cercare di recuperare le perdite per la cancellazione del volo. I danni sono stati stimati in 30 milioni di pesos, pari a 47mila euro. Come scrive La Tercera, il giorno dopo il falso allarme bomba Guajardo ha scritto sul suo profilo di Facebook: «Sto cercando di capire quello che ho fatto… non riesco ancora a crederci». Lo psicologo Sergio Valencia, intervistato dalla radio cilena sul caso della donna, ha commentato: «Il suo profilo psicologico corrisponde a quello di una persona isterica o con un certo grado di nevrosi».
PERSONALITA’ OSSESSIVA – Per Lucia Godoy invece, uno psicologo clinico cileno dell’Universidad Andrés Bello’s, Guajardo soffrirebbe di un disturbo di personalità borderline. Mentre lo psicoterapeuta Patricio Venegas la descrive come una personalità dipendente, convinta di essere l’unica persona al mondo a volere bene al suo uomo e che interpreta il suo gesto come una prova d’amore. Due atteggiamenti anormali che, per lo psicologo, sono la base per la creazione di quello che viene chiamato un rapporto ossessivo e che in alcuni casi può essere distruttivo per chi lo vive.
(Pietro Vernizzi)