Le donne italiane sono le più magre dell’intera Unione europea. A rivelarlo è uno studio uscito su Lancet, che ha stilato una classifica del peso corporeo in 960 Paesi dal 1980 al 2008, basandosi su 9,1 milioni di persone che hanno partecipato ai test.
LA CLASSIFICA EUROPEA – In tutta l’area Ue le italiane risultano essere all’ultimo posto con un indice di massa corporea (Bmi, dall’inglese Body mass index) pari a 24,8. Nel Vecchio continente le uniche che le battono, nonostante l’abbondanza di cioccolato nella Confederazione, sono le donne svizzere (24,1). Le più rotondette d’Europa sono invece le maltesi (27), seguite da inglesi (26,9) e irlandesi (26,6). Mentre, forse per merito della birra, gli uomini più panciuti risultano essere gli irlandesi (27,7), che sfiorano l’indice dell’obesità (30) a pari merito con i maltesi. Ma non scherzano neppure gli spagnoli (27,5) e gli inglesi (27,4).
AMERICANE EXTRALARGE – Mentre i maschi italiani, con un indice di Bmi pari a 26,5, sono battuti in magrezza dai francesi (25,9). A consolare le donne inglesi, il fatto che sono comunque meno cicciotte delle americane, decisamente «big» se non «extralarge». I dati di Lancet evidenziano però che i livelli di obesità in Gran Bretagna tra il 1980 e il 2008 sono cresciuti esponenzialmente, almeno stando al Bmi che mette a confronto peso e altezza per le nazioni ad alto e basso reddito nel mondo. Stando alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), un indice Bmi tra 18,5 e 24,9 è considerato «sano», tra 25 e 29,9 «in sovrappeso» e oltre 30 «obeso». In 28 anni, tra 1980 e 2008, la media Bmi delle donne inglesi è passato da 24,2 a 26,9.
GRASSE COME MATRIOSKE – Ma ancora più grasse sono le donne russe (27,2) e israeliane (27,3). Sempre più in sovrappeso pure gli uomini inglesi, passati da 24,7 nel 1980 a 27,4 nel 2008. Anche in questo caso però nulla in confronto agli uomini americani, a quota 28, che sono i più grassi nel mondo tra i Paesi ad alto reddito. E benché i livelli di colesterolo nel sangue siano crollati nei Paesi occidentali, sono aumentati in Asia e nella regione del Pacifico. Il professor Majid Pezzati, dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato al Daily Mail che i controlli della pressione sanguigna e del colesterolo nel Regno Unito si verificano con una frequenza soddisfacente. «Ma questo significa solo gestire il problema a valle, non fornire soluzioni al problema alla radice, che sta facendo crescere i livelli di obesità nel Regno Unito – ha sottolineato -. C’è inoltre da considerare anche l’incidenza crescente del diabete».
ISOLA DEGLI OBESI – Secondo la ricerca pubblicata su Lancet, tra il 1980 e il 2008 la media mondiale dell’indice Bmi è cresciuta di un valore pari a 0,4 ogni dieci anni. Mentre nello stesso periodo le donne sono ingrassate ancora più rapidamente, di un valore pari a 0,5. In assoluto, il continente che ingrassa a ritmi più sostenuti è l’Oceania, con un incremento medio di 2 Bmi in dieci anni. Ma il Bmi per i maschi è aumentato in tutto il mondo, con la sola eccezione di otto Paesi, e il record spetta alle isole Nauru e Cook (2 Bmi in dieci anni). La media del Bmi di maschi e femmine raggiunge i suoi livelli massimi in Oceania, con ben 33,9 chili per metro quadro per gli uomini e 35 chili per metro quadro per le donne nelle isole Nauru (in entrambi i casi abbondantemente sopra la soglia di obesità).
I DUE PAESI PIU’ MAGRI – Le donne più magre del mondo si trovano invece nel Bangladesh (20,5), mentre gli uomini in assoluto più mingherlini sono quelli della Repubblica democratica del Congo (19,9). E il Bmi di entrambi i sessi è inferiore a 21,1 solo in pochi Paesi dell’Africa sub sahariana e nell’est, sud e sud-est dell’Asia. Nel 2008 inoltre circa 1 miliardo e 460 milioni di adulti nel mondo erano in sovrappeso, e di questi 205 milioni di uomini e 297 milioni di donne erano obesi. Come commenta la ricerca pubblicata su Lancet, «a livello mondiale quindi il Bmi medio dal 1980 è aumentato. La tendenza dal 1980, e il Bmi della popolazione media nel 2008, sono cambiati sostanzialmente tra le nazioni. Interventi e politiche in grado di frenare o invertire questo incremento, e mitigare gli effetti sulla salute di un elevato Bmi, agendo sui mediatori metabolici, sono necessari nella maggior parte del Paese».
AMBULANZE PER PAZIENTI IN SOVRAPPESO – Come rivela sempre il Daily Mail, le ambulanze britanniche sono state riequipaggiate per adattarsi al numero crescente di pazienti in sovrappeso. Tutte le associazioni che si occupano del servizio di ambulanza hanno iniziato a costruire barelle più larghe, sedie a rotelle e strumenti di sollevamento per persone pesanti, che possono essere utilizzate nei veicoli standard. Ma, secondo le informazioni ottenute dalla Bbc, molte associazioni hanno inoltre acquistato ambulanze costruite appositamente per gli obesi. I veicoli costano oltre 90mila sterline l’uno. Sono equipaggiati con lettighe di larghezza doppia rispetto al normale, che costano fino a 10mila sterline, per portare i pazienti che pesano più di 300 chili.
(Pietro Vernizzi)