I tassisti più pericolosi al mondo? Sono quelli di New York. Lo hanno scoperto a loro spese quattro giovani che hanno chiamato un’auto gialla mentre si trovavano a Manhattan. Ma l’autista, invece di rallentare e fermarsi, ha accelerato e li ha investiti.

ASSALTO AL PASSEGGERO – La polizia ha reso noto che il tassista risulta ora indagato per assalto aggravato. I quattro uomini avevano chiamato il taxi nel quartiere occidentale di Manhattan, alle prime ore dell’alba, chiedendo di essere portati nel Bronx. Ma come scrive il sito della tv americana Cbs, il conducente Mohammed Azam si è rifiutato di farlo. Quando i passeggeri gli hanno spiegato che la legge obbliga i tassisti ad accompagnare quanti lo domandano, l’uomo ha risposto che era pronto a recarsi nel più vicino commissariato di polizia per chiarire la questione.



DUE PERSONE FERITE – La polizia ha subito informato Azam che era suo dovere portare le quattro persone a destinazione, ma il tassista in tutta risposta è risalito in auto e ha investito due di loro. Un passeggero ora si trova in condizioni critiche, la situazione dell’altro invece è più stabile. Il consigliere comunale James Vacca, eletto nel Bronx, ha fatto sapere con una dichiarazione ufficiale: «Questa tragedia sottolinea un problema sistematico nelle attività dei taxi gialli. Il rifiuto di svolgere il servizio sta resistendo da troppo tempo ai tentativi di soluzione».



TENDENZA IN CRESCITA – Sempre più spesso infatti i tassisti si rifiutano di accompagnare i passeggeri fuori Manhattan, in quanto per loro è molto più conveniente circolare solo all’interno del centro storico di New York. La Taxi & Limousine Commission, l’autorità che rilascia le licenze e vigila sul rispetto della deontologia professionale, giusto alcuni giorni fa aveva segnalato che la tendenza dei tassisti a rifiutare i passaggi era in crescita, sollecitando i lavoratori a un comportamento più corretto.

 

CONDUCENTI AVVENTURIERI – La realtà dei tassisti newyorkesi è stata immortalata da un film degli anni ’70, «Taxi Driver», in cui Robert De Niro interpreta il ruolo di un giovane conducente, mezzo giustiziere e mezzo avventuriero, che si scontra con la dura realtà della sua città. Come scrive il sito taxi099.it, il tipico tassista di New York è oggi un quarantenne maschio di origine straniera. Ben il 90% delle persone che guidano le auto gialle proviene infatti dall’estero, per un totale di 80 Paesi di tutto il mondo, dall’Africa alla Russia, e parlano fino a 60 lingue differenti. Spesso quindi il passeggero si trova ad avere a che fare con un tassista che non sa l’inglese e non conosce le strade di New York. Salire sulle auto gialle non è quindi sempre un’esperienza raccomandabile, il minimo che può accadere è di perdersi insieme a una persona che parla solo arabo o russo.



CONCORRENZA SPIETATA – Inoltre, con un numero così alto di licenze la concorrenza è davvero spietata e questo aumenta lo stress, e talora i comportamenti poco ortodossi, degli stessi tassisti. I quali vivono già di per sé sulla difensiva, in quanto possono spesso trovarsi coinvolti in situazioni anche molto pericolose. Non è infrequente che durante lo svolgimento del loro lavoro, siano vittime di furti o aggressioni.

 

FASCINO DELLA GRANDE MELA – Nonostante qualche piccolo inconveniente, resta però il fatto che per un turista visitare New York è sempre un’esperienza impagabile. Caratterizzata da un clima molto freddo in inverno e torrido in estate, la Grande Mela offre il suo lato migliore durante la primavera e l’autunno. Fondata nel 1613, la città ha conosciuto una crescita rapidissima, grazie alle sue caratteristiche di polo industriale capace di richiamare la maggior parte dei capitali nazionali. Nel corso del Novecento, New York è diventata una metropoli di interesse globale, sia per i poteri economici che si concentrano nella Grande Mela, sia per i numerosi film che vi sono stati girati, proiettando la città al centro dell’immaginario collettivo di tutto il mondo. E lo stesso vale per i suoi luoghi simbolo: la Statua della Libertà, Wall Street, l’Empire State Building, Manhattan, il Greenwich Village e il ponte di Brooklyn. Ma ad affascinare è anche il crogiolo di etnie che si concentra qui, e di cui gli emblemi sono la Chinatown di Manhattan e il Bronx.

 

(Pietro Vernizzi)