Per punire l’alunno indisciplinato, l’insegnante gli ha pinzato la nota di demerito sulla maglietta con la graffatrice. L’episodio è avvenuto alla WJ Bryan Elementary di North Miami, in Florida.

DERISO DA TUTTI – La maestra ha spiegato che voleva solo essere sicura del fatto che la nota arrivasse a casa, ma Joshua Innocent ha replicato che in realtà il provvedimento è stato preso per farlo diventare lo zimbello di tutti. «Non appena sono entrato in classe, i miei compagni hanno iniziato a deridermi», ha raccontato l’alunno, che ha sette anni di età. Come scrive il Daily Mail, la madre del bambino accusa la scuola di avere delle capacità comunicative molto scarse.



«BASTAVA TELEFONARMI» – «Avrebbero potuto chiamarmi – ha dichiarato Rose Innocent -. Il nostro numero di telefono è nella rubrica telefonica della scuola. Bastava cercare me o mio marito e dirci: “Il vostro figlio si sta comportando male a scuola, parlategli non appena ritornerà a casa”. Ma non c’era bisogno di umiliarlo». L’incidente si è verificato ai primi di marzo, ma è stato reso noto solo adesso. La signora Innocent ha aggiunto: «Quella nota sulla sua maglietta diceva che il suo comportamento era scorretto, che non aveva preparato i compiti per casa, che i suoi compiti in classe non erano stati fatti bene». Joshua ha aggiunto: «L’insegnante mi ha portato in ufficio per prendere una graffatrice, per pinzare la nota sulla mia maglietta».



«NESSUNO HA VISTO LA NOTA» – L’Ufficio scolastico della Contea di Miami-Dade ha fatto sapere che la madre aveva chiesto di recente alla scuola di inviarle a casa le note consegnandole al figlio, ma che le valutazioni chissà perché non arrivavano mai a destinazione. E sarebbe stato questo il motivo per cui l’insegnante ha pinzato la nota sui vestiti del bambino. L’Ufficio scolastico ha pubblicato un comunicato stampa in cui si spiega che l’insegnante aveva fatto in modo che gli altri alunni non vedessero la nota pinzata sulla maglietta di Joshua.



 

BAMBINO TRAUMATIZZATO – John Schuster, portavoce delle scuole di Miami-Dade, ha commentato: «Per essere sicuro che la nota arrivasse a casa, l’insegnante l’ha fissata alla maglietta del bambino, poi gli ha fatto indossare la felpa sopra, in modo tale che la nota non gli causasse un’indebita attenzione». La signora Innocent ha replicato però che gli altri alunni hanno visto chiaramente la nota, e che questo avrebbe traumatizzato il figlio. Joshua infatti ha dichiarato: «Non voglio più rimettere piede in quella classe». Anche altri genitori ritengono che potesse esserci un modo migliore per gestire la situazione. «Forse si poteva pinzarla sull’esterno dello zaino», ha suggerito un papà fuori dalla scuola. L’Ufficio scolastico ha dichiarato infine che il preside ha parlato all’insegnante, spiegandole gli altri modi con cui avrebbe potuto gestire la situazione.

I COMMENTI NEGLI USA – Tra i commenti sulla vicenda, quello pubblicato sul sito web chicagonow.com, in cui si afferma: «Povero Joshua Innocent (mi sembra che ora il ragazzo si dovrà portare dietro questo cognome per moltissimi anni): essere umiliati è un sentimento terribile. Anche se forse sarebbe stato meno umiliante se a conoscere tutti i dettagli della vicenda fossero state solo le persone della WJ Bryan Elementary. Mentre sua madre ha voluto a tutti i costi raccontare quanto accaduto di fronte alle telecamere. E così le persone di tutto il mondo sono venute a sapere quanto cattiva fosse l’insegnante».

 

«NON E’ UN FATTO TERRIBILE» – E aggiunge il commentatore: «Quale sarebbe stato il crimine della maestra? Umiliare il bambino di fronte ai suoi compagni perché non si comportava bene in classe. Non credo che si tratti di un fatto così terribile come sua madre vorrebbe far credere a tutto il mondo. Se un docente sente la necessità di scrivere una nota di demerito, nella maggior parte dei casi tutta la classe sa già qual è il motivo. Fortunatamente per Joshua però vive nel 2011, l’era in cui qualsiasi cosa finisce per essere nota a livello globale». Per chicagonow.com, «negli anni ’70 gli insegnanti umiliavano gli alunni tutti i giorni. Ma difficilmente questa sarebbe diventata una breaking news o la notizia di apertura dei Tg della sera».

 

(Pietro Vernizzi)