I passeggeri di un aereo hanno telefonato ai loro cari dai cellulari dopo che il pilota aveva annunciato che il carrello era rimasto incastrato e non era possibile ripararlo.

PREPARATEVI AL PEGGIO – Louise Patel, che era sull’aeroplano durante l’emergenza, ha raccontato al quotidiano australiano «NT News» che i passeggeri hanno iniziato a chiamare le loro famiglie perché erano preparati per il peggio. Come ha sottolineato Patel, «mio fratello Anthony, che si trovava a Sidney, quando ha ricevuto il messaggio ha detto: “D’accordo, dirò una preghiera per te”. Per questo sono contenta di avere contattato i miei familiari». La passeggera ha spiegato che i passeggeri hanno temuto per la loro vita quando il pilota li ha informati del fatto che non riusciva a far scendere il carrello di atterraggio.



FALSO ALLARME – La compagnia aerea ChartAir ha confermato che il Chessna 210 ha avuto delle difficoltà mentre si trovava in volo. Il capo esecutivo Adrian Leach ha dichiarato che il velivolo da sei posti stava ritornando a Tindal, circa 300 chilometri a sud di Darwin in Australia, quando il pilota è stato costretto a rimandare l’atterraggio a causa di «un’indicazione ambigua». Secondo quanto ha fatto sapere Leach, «il pilota ha effettuato tutte le procedure della compagnia aerea ed è atterrato in sicurezza senza alcun incidente. E’ stata quindi aperta un’inchiesta e si è scoperto che si trattava di una falsa indicazione nella cabina di pilotaggio».



45 MINUTI DI PANICO – L’aeroplano aveva appena fatto ritorno dalla cittadina australiana di Ngukurr quando ha avuto alcuni problemi. La signora Patel ha dichiarato che il pilota è stato costretto a volare circolarmente per 45 minuti mentre i passeggeri telefonavano ai loro cari. E ha aggiunto che ovviamente si è sentita sollevata quando l’aeroplano finalmente è atterrato in modo sicuro.

TRAGICO SCHIANTO – E’ andata meno bene invece ai passeggeri di un altro Cessna 210, che il 20 marzo scorso si è schiantato in California, vicino al San Bernardino County Airport. Il bilancio delle vittime è di tre persone, una donna e due bambini. Il Cessna 210 monomotore era partito dal John Wayne Airport ed era diretto all’Henderson Executive Airport di Las Vegas, quando si è schiantato. A rivelarlo è stato Ian Gregor, un portavoce della Federal Aviation Administration (Faa). La donna morta nell’incidente aereo si chiama Katie Morrison, risiedeva a Truckee in California e aveva una licenza come pilota privato. Il suo marito, Jim Morrison, ha confermato ai microfoni della tv di Sacramento, Fox 40 News, che la moglie e i suoi due figli, Wyatta e Hana, sono morti nello schianto.



MORTI ANCHE 2 BAMBINI – Gli ufficiali giudiziari non hanno ancora identificato i corpi di quanti si trovavano a bordo dell’aeroplano. Si sono limitati a fare sapere che si tratta di una donna, un bambino e una bambina. «L’ufficio giudiziario dovrà condurre rilevazioni scientifiche approfondite per identificare i corpi», ha dichiarato Arden Wiltshire, una portavoce del dipartimento dello sceriffo di San Bernardino. L’aeroplano si è schiantano 40 minuti dopo la mezzanotte, a circa 2,5 miglia a sudest dal Barstow-Dagget Airport.

IL RACCONTO DEI TESTIMONI – E il giornale Barstow Desert Dispatch ha riferito che il luogo dello schianto si trova a circa due miglia a sud dall’autostrada Interstate-40. Alcuni testimoni hanno raccontato all’Associated Press che l’aeroplano ha compiuto una spirale nel cielo ed è piombato su una collina. Il Cessna 210 che si è schiantato era stato costruito nel 1978 e apparteneva alla Jim Morrison Construction con sede a Truckee. Come afferma il sito web dell’azienda, la Jim Morrison Construction realizza case lussuose in località di prima scelta per giocatori di golf e sciatori. E lo stesso Morrison è uno sciatore professionista.

(Pietro Vernizzi)