Gli piaceva la cornice, mica il dipinto. Così un signore inglese ha comprato tutto quanto per cento sterline e si è tenuto quadro e cornice in soffitta per sei anni. Per accorgersi che in realtà il dipinto potrebbe valere almeno 40 milioni di sterline…
Northampton, Regno Unito, cittadina proprio nel bel mezzo dell’isola. Un signore come tanti che ama visitare i negozietti di antiquariati si innamora di una bella cornice. La compra, la paga cento sterline, né poco né tanto visto che probabilmente è piuttosto antica, forse dell’800. Solo la cornice? Non proprio visto che ovviamente dentro c’è anche un dipinto, ma al signore di Northampton del dipinto proprio non importa. Magari, pensa, lo farò togliere e in questa bella cornice ci metterò un dipinto che mi piace veramente. Questo paesaggio fluviale non mi dice granché, anzi è quasi brutto.
Non sappiamo se abbia pensato davvero queste cose, ma certamente il dipinto all’interno della cornice non gli è mai interessato, tanto che a casa appoggia il quadro in soffitta e ben presto se ne dimentica. Per sei lunghi anni. In realtà, come spiegherà lui stesso, il dipinto era ricoperto da una spessa coltre di sporco che non aiutava certo a capire se quanto in esso ritratto fosse degno di nota.
Cosa ritrae il quadro in questione? Un paesaggio di campagna, un fiume che scorre placido tra i campi e gli alti alberi verdeggianti. Il signore di Northampton un giorno sfoglia un libro d’arte. Tra una riproduzione e un’altra, comincia a scorgere dei tratti familiari. Familiari con il quadro comprato sei anni prima per la cornice. In particolare rimane colpito dallo stile di uno dei pittori presenti nel libro. Si tratta di Paul Cezanne, uno dei massimi esponenti della scuola impressionista e influenza per i grandi pittori cubisti del Novecento. Famoso per i suoi ritratti, in realtà da giovane nel suo periodo iniziale Cezanne dipinse anche molti paesaggi.
L’acquirente – che a tutt’oggi vuole rimanere rigorosamente anonimo – comincia a osservare meglio il dipinto che ha in soffitta. Scopre, inoltre, una data dentro al dipinto, “1854”. Dopo diversi esami, gli sembra proprio che lo stile delle pennellate sia comparabile con lo stile del giovane Cezanne. Il quadro viene sottoposto all’esame di un esperto d’arte, Tim Conrad, del Wilfords Auctions a Wellingtonborough. Sì, dice lui, ci sono delle buone possibilità che questo possa essere un quadro di Cezanne. Lo stile delle pennellate sembra essere il suo, e anche il tipo di firma è riconoscibile con il suo stile. Non solo. Potrebbe essere il primo quadro in assoluto dipinto da Paul Cezanne. Il che significherebbe una cosa sola: un valore economico altissimo. Almeno 40 milioni di sterline. Una decina di anni fa, precisamente nel 1999, una natura morta di Cezanne fu battuta a un’asta tenuta a New York per 38 milioni di sterline.
Il fortunato acquirente non fa commenti. Dice soltanto: “Lo terrò bene al sicuro fino a quando non avrò la conferma definitiva che si tratti di un quadro di Cezanne”. Come quasi tutti i suoi colleghi dell’epoca, anche Cezanne era morto in critiche condizioni economiche. Da anni non faceva più alcuna mostra e si era ritirato a vivere in completa solitudine con la moglie e il figlio, con evidenti segni di paranoia mentale. La morte, avvenuta in giovane età, avviene per polmonite, contratta perché rimane a dipingere per ore sotto a un temporale.
Come si calcola il valore di un dipinto? Ovviamente, il valore di un dipinto è maggiore se l’autore è deceduto. Un altro spunto di calcolo per il valore economico di un dipinto è la quantità disponibile di sue opere: più ce ne sono sul mercato, meno hanno valore economico. Ci sono pittori come Umberto Boccioni morto a soli 36 anni che aveva prodotto pochissimo.
Altri, come Virgilio Guidi, morto a 92 anni, hanno lasciato una produzione vastissima, nel suo caso circa 11mila dipinti. Ma ovviamente ci sono le eccezioni: un artista come Picasso che ha prodotto moltissimo ha una valutazione sul mercato molto alta. E’anche il caso degli impressionisti di fine 800 a cui apparteneva Cezanne: hanno prodotto parecchio eppure la loro produzione ha raggiunto cifre altissime, iperboliche. Il loro stile pittorico permetteva infatti una esecuzione veloce, per la mancanza di disegni preparatori. Generalmente, i dipinti su tela eseguiti con colori ad olio sono quelli con le valutazioni più alte. Anche le dimensioni sono importanti. A parità di tecnica e di autore, vale di più il quadro con le dimensioni maggiori.
Attenzione però: dimensioni eccessive (oltre i due metri per due) ne fanno scendere il valore per la difficoltà di trasporto e di sistemazione. Altri spunti per un calcolo: la tipicità dell’opera, la morte dell’artista, il sesso del pittore (le donne infatti sono scarsamente valutate nel mercato d’arte)