Per chi non l’ha mai visitata, la Cina è associata essenzialmente alla Grande muraglia fatta costruire dall’imperatore Qin Shi Huangdi. Ma in realtà, da un punto di vista turistico il Celeste impero ha tantissime risorse, anche se spesso sono poco conosciute. Ecco un elenco dei 15 luoghi che non dovrebbero mai mancare in un percorso ideale per chi visita la Cina, nella classifica stilata da Mitch Moxley per la Cnn.



MOSTRO DI LOCHNESS CINESE – Dall’inizio del Novecento il Mostro del Lago del Paradiso sarebbe apparso diverse volte. Nel 2003, un gruppo di soldati ha affermato di avere individuato un animale nero e verde con squame sulla schiena e corni sulla testa. Nel 2007, un cameraman della tv lo avrebbe ripreso in un video scattando anche alcune foto, in cui si vedono sei mostri con le pinne, simili a foche, che « nuotavano veloci come yacht». Mostro o no, il Lago del Paradiso è una meraviglia della natura. Il lago vulcanico della provincia di Jilin è stato considerato un luogo sacro durante la dinastia dei Qing. E dal punto più alto, è possibile avere una delle rare visuali della Corea del Nord, anche se solo attraverso il confine.



KARAKUL LAKE, XINJIANG – Karakul, un lago ghiacciato a 3.600 metri sopra il livello del mare tra i monti Pamir, assomiglia alla cima del mondo. Lungo l’autostrada di Karakorum e a quattro passi dal confine con il Tajikistan, Karakul è popolato da cammelli, buoi tibetani, pastori kirghisi e poco altro. La passeggiata attorno al lago (Karakul significa «lago nero» in kirghiso) richiede circa tre ore e offre una visuale spettacolare del monte Muztagh Ata, alto 7.500 metri. Molti turisti trascorrono la notte nelle abitazioni mobili, chiamate iurte, appartenenti alle popolazioni locali. Per circa 10 dollari a notte, è possibile avere una cena a base di riso, verdure e carne di bue tibetano e dormire nel letto collettivo riscaldato da piccole buche per il fuoco. Il consiglio è di vestirsi bene.



TORRI TIBETANE DEL SICHUAN OCCIDENTALE – Queste torri misteriose punteggiano la provincia del Sichuan occidentale. Centinaia sono ancora in piedi – alcune alte 50 metri con 13 lati a forma di stella – e si ritiene che le più antiche abbiano 1.200 anni. Nessuno conosce il motivo per cui sono là o che cosa rappresentassero in origine, ma alcuni ritengono che fossero strutture difensive utilizzate per osservare le vallate senza legge che le circondano. Altri suggeriscono che potrebbero essere state utilizzate come uno status symbol o come magazzini, o con entrambe le funzioni.

 

FIUMI SELVAGGI – La Cina ospita alcuni dei più potenti fiumi dell’Asia: il fiume Giallo, lo Yangtze, il Mekong. E per molte persone, i progetti di costruzione di massa di dighe nel Paese sono una tragedia. Ma la Cina ha ancora alcuni corsi d’acqua incontaminati, che possono offrire scorci del Paese raramente visti. La «Spedizione sulle ultime discese del fiume», condotta da un giovane americano nel tentativo di proteggere il patrimonio dei fiumi della Cina, può tracciare un percorso ideale da seguire. La compagnia organizza escursioni sui fiumi della Cina Occidentale, inclusi Tibet, Qinghai e Yunnan, combinando turismo, intenti sociali e ambientali.

 

STRADA DI BIRMANIA, YUNNAN – La Strada di Birmania in origine correva da Mandalay a Kunming ed è stato lo scenario di sanguinose battaglie durante la seconda Guerra mondiale. Sul lato cinese, parte da Riuli, un tempo nota come il centro del Triangolo d’Oro, oggi sede di diversi mercati di giada. La Strada di Birmania attraversa spettacolari vallate e piantagioni terrazzate di riso in direzione di Tongsheng, dove si trova il Museo della guerra combattuta da Yunnan e Birmania contro il Giappone.

LITTLE AFRICA A GUANGZHOU – Nel cuore della città vecchia di Guangzhou si trova uno degli angoli più affascinanti della Cina, che la maggior parte delle persone non sa nemmeno che esista. Una comunità di 20mila commercianti provenienti da Nigeria, Senegal, Ghana e da altre parti dell’Africa.

 

NUDI NEI BOSCHI DEL MOGANSHAN – All’inizio del secolo scorso, degli stranieri benestanti che vivevano a Shanghai si recarono a Moganshan per riposarsi durante l’estate in villette di pietra, giocare a tennis e nuotare nella piscina municipale. Oggi Moganshan sta tornando di moda, in parte grazie ai Ritratti Nudi, una collezione di fattorie restaurate. Non fatevi però ingannare dal nome: qualsiasi nudità sarà infatti probabilmente confinata nel vostro bungalow.

 

GULANGYU ISLAND – Gulangyu, un’isola al largo della costa dello Xiamen, potrebbe essere l’unico luogo di vera calma rimasto oggi in una Cina sempre più invasa dalle auto. Abitata da 16mila persone e vasta un chilometro quadrato, Gulangyu è famosa per il fatto di non avere veicoli a motore, né biciclette, suoni di clacson ed esperienze vicine alla morte, molto comuni nelle trafficate vie del resto della Cina.

 

VILLAGGIO DI CUANDIXIA – Pechino è grande, ma a volte si vorrebbe fuggirne. Farlo non è difficile. Proprio fuori dalla capitale ci sono alcuni affascinanti villaggi tra le amabili colline verso ovest, molte all’ombra della Grande Muraglia. Il villaggio di Cuandixia, a circa 90 chilometri dal centro di Pechino, esiste da oltre 400 anni e ospita 70 case con cortile costruite all’epoca delle dinastie Ming (1368-1644) e Quing (1644-1911).

SURF AD HAINAN – Le isole Hainan, soprannominate forse con eccessiva generosità le «Hawaii della Cina», sono una località turistica frequentata da un numero sempre maggiore di turisti lungo la costa meridionale, a est del Vietnam. Sono famose per le sfilate di bellezze cinesi, oltre che in quanto sede della crescente comunità di surfisti del celeste impero.

 

VALLE DEL FIUME NU – La valle del fiume Nu è una delle più spettacolari destinazioni turistiche della Cina, oltre che un patrimonio dell’Unesco. Ci vive un terzo dei gruppi etnici del Paese, con un ecosistema raro e diverso e alcuni paesaggi mozzafiato. Ed è anche quasi del tutto priva di turisti. Nei mesi più caldi le guide vi condurranno in un’escursione di tre giorni con destinazione nella turistica Shangri-La, ma i veri tesori sono i remoti e intatti villaggi lungo il percorso.

 

IN BICI NEGLI HUTONG DI PECHINO – Gli hutong di Pechino sono degli stretti vicoli dove la capitale cinese dà il meglio di sé, soprattutto per chi li percorre in bicicletta. E nel migliore bar della città, il Café Zarah, è possibile trovare del buon vino, mentre proprio dietro l’angolo c’è Amilal, un locale tipico della Mongolia Centrale.

TERELJ NATIONAL PARK – A soli 60 chilometri dalla capitale della Mongolia, Ulan Bator, il Terelj National Park offre uno scorcio della vita nomade della Mongolia senza dover viaggiare per giorni in camion su strade sterrate. Può essere visitato in un giorno, anche se molte famiglie scelgono di restarvi per una settimana.

 

MURO SELVAGGIO – Fare escursioni e campeggio lungo il Muro Selvaggio, tra le parti non restaurate spesso in rovina e ricoperte di vegetazione, è il modo migliore per scoprire la vera maestosità della Grande muraglia cinese. Ci sono 640 chilometri di muraglia a nord di Pechino, soprattutto nella provincia confinante di Hebei e oltre, ed è abbastanza facile trovare una parte tutta per sé.

 

VILLAGGIO DEGLI ARTISTI DI SONG ZHUANG – Il Villaggio degli artisti di Song Zhuang, situato nei sobborghi di Pechino, accoglie circa 2mila artisti da Cina e altre parti del mondo. Molti di loro fanno parte dell’avanguardia cinese e sono rinomati in tutto il mondo. Ma a differenza del più famoso 798 Art District, sempre a Pechino, Song Zhuang non è ancora diventato una destinazione turistica.

 

(Pietro Vernizzi)