Vacanze all’insegna della natura e del rispetto dell’ambiente. Il sito web lonelyplanet.com ha pubblicato una classifica dei migliori dieci viaggi eco-sostenibili in tutto il mondo. Ecco di seguito le mete più «verdi» nei cinque continenti.
1. VOLONTARIO DEI PARCHI NAZIONALI (USA) – Addormentatevi ascoltando il coro di richiamo dei lupi e contando gli orsi, unici vostri vicini. E’ una delle opportunità regalate ai volontari di uno dei parchi nazionali degli Stati Uniti. Le mansioni all’interno delle quali è possibile essere inquadrati variano dalla guida turistica alla ricerca scientifica, e forniscono moltissime situazioni all’interno delle quali è possibile contemplare la natura da una prospettiva unica. Esistono anche programmi come i residence per artisti, grazie ai quali è possibile ritrarre il grandioso panorama appena usciti dalla porta di casa.
2. CARPAZI (ROMANIA) – Il luogo in Europa dove si concentra il maggior numero di carnivori di grandi dimensioni sono i prati alpini della Romania. E se anche un orso, una lince o un lupo non vi attraverseranno il sentiero, i viaggi eco-turistici messi a disposizione da CLCP sono finalizzati alla protezione degli habitat e allo sviluppo delle comunità di animali.
3. MOUNT BORRADAILE (AUSTRALIA) – Le scarpate a nido d’ape e gli affioramenti rocciosi del mount Borradaile ospitano un numero sconosciuto di affreschi rupestri, alcuni dei quali risalgono fino a 50mila anni fa. E i pochi visitatori cui è concesso arrivare fin qui, non solo possono apprezzare delle opere artistiche di grande importanza, ma anche sostenere la sopravvivenza dei loro proprietari tradizionali, la popolazione aborigena Ulba Bunidj.
4. ESCURSIONISMO (BHUTAN) – L’ultimo regno buddista al mondo, il Bhutan, misura il suo successo in termini di Fil (Felicità Nazionale Lorda). Una scelta che assicura la salvaguardia dell’ambiente e della cultura. Nulla quindi di meglio di un’escursione sui prati degli yak selvatici sui monti dell’Himalaya.
5. OSSERVAZIONE DELLE BALENE (NUOVA ZELANDA) – La società Whale Watch, posseduta e gestita dai Maori, opera tutto l’anno con le sue imbarcazioni. Rendendo possibili avvistamenti dei nobili giganti acquatici come capodogli, megattere, balenottere azzurre e orche, a seconda delle differenti stagioni, e con tanto di restituzione dell’80% del prezzo del biglietto se durante la visita guidata non sono avvistate balene.
6. ISOLE FIJI – Fare kayak alle isole Fiji significa remare dietro a spiagge perfette da cartolina, attraverso acque poco profonde screziate dalle scogliere, dove nuotano branchi di piccoli pesci e tartarughe dall’aspetto antico rompono la superficie marina per respirare. Accampandosi quindi a sera in villaggi tradizionali, il tutto con un impatto trascurabile su questo habitat stupendo.
7. ANTARTIDE – Qui è possibile vedere regolarmente delle balene sguazzare tra gli iceberg, centinaia di migliaia di pinguini che camminano dondolandosi attraverso bianche pianure di ghiaccio, albatros che volteggiano nel cielo, ed elefanti marini che ripetono i loro suoni singolari.
8. CHALALAN LODGE (BOLIVIA) – Nascosta nel profondo della Foresta amazzonica boliviana, c’è un grappolo di capanne al centro di un’area fertile che ospita l’11% delle specie di flora e fauna nel mondo. Chalalan Lodge è interamente gestita dalla comunità indigena Quechua-Tacano, e una quota dei guadagni dell’impresa va a finanziare le strutture sanitarie ed educative della comunità.
9. TSUMKWE LODGE (NAMIBIA) – I visitatori possono andare in giro con il San, un uomo delle foreste del Kalahari, osservando e partecipando alle loro attività quotidiane. Il San è sopravvissuto nel deserto del Kalahari per almeno 40mila anni, e quindi può spiegare a chi viene dalla città tutti i segreti sulla vita selvaggia.
10. SAFARI DEL GORILLA (UGANDA E RWANDA) – Trascorrere un’ora con i gorilla nella natura è un’esperienza del tutto indimenticabile. Inseguire una famiglia di scimmie, accompagnati solo da una guida che maneggia il machete, può richiedere buona parte della mattinata, e i costi associati possono essere proibitivi. Questo tipo di turismo è confinato a Rwanda e Uganda ed è strettamente limitato.
(Pietro Vernizzi)