Huguette Clark, solitaria ereditiera di 104 anni, è morta lasciando dietro di sé un patrimonio di 500 milioni di dollari che ora è al centro di un’inchiesta.

L’EREDITIERA DEL MONTANA – L’anziana, che all’età di 21 anni era entrata in possesso dei beni delle miniere di rame del Montana, un tempo viveva nel più grande appartamento della Fifth Avenue a New York, ma ha trascorso gli ultimi 20 anni della sua vita segregata nell’ospedale della Grande Mela. Come scrive Rachel Quigley sul Daily Mail, la centenaria possedeva anche delle dimore sontuose in California e Connecticut, rimaste però vuote per oltre 50 anni.



IL «ROCKEFELLER» DEL RAME – Nata a Parigi nel 1906, la Clark era la figlia più giovane del senatore americano William Andrews Clark, conosciuto per il fatto di essere uno dei re del rame. Al punto che nei primi nel ‘900 era il secondo uomo più ricco degli Stati Uniti dopo John D. Rockefeller. William Clark lasciò sotto shock il mondo politico e finanziario quando a 62 anni annunciò di essersi sposato segretamente quando ne aveva 60 e che la sua moglie 23enne aveva una figlia di due anni. Di recente Huguette Clark è finita al centro dell’interesse pubblico e di un’indagine dopo avere vissuto in segreto per più di un secolo. L’ultima foto le è stata scattata oltre 80 anni fa. Nel 1928, a 22 anni, si era sposata con William Gower, uno studente di legge e un dipendente della famiglia Clark. La coppia si separò presto, senza avere figli, e dopo meno di due anni nell’estate 1930 divorziò.



VITA PIENA DI MISTERI – Alla morte del senatore Clark, i suoi averi milionari furono divisi equamente tra i figli nati da entrambi i matrimoni. Quando Huguette raggiunse i 21 anni, la maggiore età all’epoca, ricevette 300 milioni di dollari, pari a 3,6 miliardi dei giorni nostri. Un’inchiesta è ora in corso sul modo in cui sono stati amministrati i milioni di proprietà della Clark. In molti credono infatti che l’avvocato della centenaria, Wallace Bock, l’abbia tenuta isolata dalla sua famiglia, accettando ingiustamente da lei larghe somme di denaro e regali e gestendo male la sua fortuna da 500 milioni di dollari.



 

INCHIESTA IN CORSO – Bock ha dichiarato però che «il trapasso della signora Clark è un evento triste per chiunque l’ha amata e rispettata nel corso degli anni. E’ morta come voleva, con dignità e riservatezza. Intendiamo continuare a rispettare il suo desiderio di privacy». Il procuratore del distretto di Manhattan sta però compiendo delle indagini sulle affermazioni della famiglia della Clark, secondo le quali la centenaria non avrebbe compreso le decisioni relative alla sua fortuna. Secondo la Msnbc, l’indagine penale è ancora in corso e riguarda la gestione del denaro da parte sia dell’avvocato Bock sia del suo contabile Irving Kamsler, con i detective e un ragioniere forense che stanno studiando scrupolosamente i registri finanziari della signora Clark stilati nel corso di molti anni.

LA DENUNCIA DEI PARENTI -Un sostituto procuratore del distretto è stato in grado di visitarla più di una volta in ospedale mentre era ancora viva, e di avere una conversazione con lei sia in inglese sia in francese. Un gran giurì dello Stato con sede a Manhattan ha presentato un mandato di comparizione per il rilascio dei documenti, ma possono passare mesi prima che le conclusioni dell’indagine siano rese note. Tre nipoti della Clark, due femmine e un maschio, in settembre hanno chiesto a un giudice di Manhattan di nominare un tutore per sorvegliare i suoi affari personali e finanziari. Nella petizione si chiedeva inoltre al tribunale di impedire a Bock e al ragioniere Irving Kamsler di visitare o rappresentare l’anziana milionaria.

 

DONI MILIONARI – In una dichiarazione giurata presentata al tribunale l’anno scorso, Bock ha dichiarato: «La signora Clark è sempre stata una personalità dalla forte volontà con salde convinzioni sul modo in cui la sua vita doveva essere condotta e su chi doveva essere al corrente dei suoi affari». Ma secondo il New York Post la Clark avrebbe acquistato all’asta una casa di bambole del valore molto superiore ai 10mila dollari per la nipote di Bock. All’avvocato avrebbe inoltre donato un assegno da circa 1,5 milioni di dollari per costruire un «rifugio anti-bomba» nella colonia israeliana dove vivono la figlia di Bock e la sua famiglia.

 

(Pietro Vernizzi)