Sembrerebbe che sia stata la disperazione a spingere un uomo di Gastonia, nel North Carolina, a commettere una rapina del valore di un dollaro. Ma l’aspetto paradossale della vicenda è che, una volta ottenuto il denaro, si è seduto e ha aspettato l’arrivo della polizia che lo ha quindi arrestato.

LOGICA FERREA – James Verone, l’autore della singolare rapina, ha dichiarato: «Sono una persona logica e questa è la conclusione logica cui sono giunto». Verone ha spiegato a «9News.com», il principale network del Colorado, che ha preso la decisione di rapinare la sede della RBC Bank giovedì della scorsa settimana. Non aveva armi, ma ha porto al cassiere un biglietto con una frase davvero sorprendente. Come raccontato dallo stesso Verone, «la nota diceva: Questa è una rapina, per piacere datemi un dollaro”». Ma la parte più strana di tutte è arrivata dopo. Come ha spiegato lo stesso Verone, «me ne stavo andando dalla banca, ma poi sono tornato indietro e ho detto ad alta voce: “Mi siederò qui sulla sedia aspettando la polizia”». Ed è proprio quello che ha fatto. Ma perché mai l’uomo ha fatto tutto il possibile per farsi arrestare? Come rivela lo stesso Verone, «volevo che si sapesse che non lo ho fatto per i soldi, ma per motivazioni mediche». L’uomo infatti era privo di assicurazione sanitaria. Tra i problemi di salute dell’uomo ci sono un’escrescenza nel petto, un’ernia al disco e un problema al piede sinistro.



BENEFICI PER EX CARCERATI – James Verone ha 59 anni, non ha un lavoro e ha esaurito il suo conto in banca. Ha quindi pensato che la prigione fosse il luogo ideale per poter beneficiare dell’assistenza sanitaria e avere un tetto sulla testa. Verone ha dichiarato candidamente di sperare di essere condannato a tre anni di reclusione. Grazie ai benefici sociali per il reinserimento degli ex carcerati, appena uscito di cella ritiene che potrà andare al mare. Anzi, ha rivelato, «ho già visto un appartamento che mi piace e parlato a un agente immobiliare di Myrtle Beach». L’uomo ammette che la sua storia è inusuale e afferma che non consiglierebbe a nessun altro di fare quello che ha fatto lui, ma sottolinea comunque di non avere rimpianti. Ora sta ottenendo un’assistenza sanitaria di buon livello, anche se il medico della cella lo ha accusato di «manipolare il sistema». Ma per Verone, «se questa è manipolazione, nasce comunque dalla necessità, perché ho bisogno di assistenza medica. Credo quindi di stare manipolando il tribunale per il bisogno di cure mediche». Ma nel piano di Verone potrebbero esserci alcuni imprevisti. Avendo chiesto solo un dollaro e non essendo armato, la polizia non lo ha accusato di rapina ma solo di furto. E quindi potrebbe rimanere in cella molto meno tempo di quello che spererebbe.



IL PRECEDENTE IN ITALIA – Ma una vicenda simile è successa anche in Italia due anni fa. Un uomo di Napoli ha rubato un pacco di wafer da 1,29 euro in un supermercato ed è stato condannato a tre anni di reclusione. Salvatore Scognamiglio, 40 anni, non ha potuto godere dell’attenuante del danno lieve per gli effetti della legge Cirielli che ha introdotto un giro di vite per i recidivi. La sentenza è stata emessa nel luglio 2009 dal giudice di Marano, sezione distaccata del Tribunale di Napoli, al termine di un breve processo che era stato chiesto dal pubblico ministero nelle forme del giudizio immediato. Assistito da un avvocato d’ufficio, l’imputato – che per questa accusa si trova agli arresti domiciliari – non ha chiesto l’adozione di riti alternativi come patteggiamento o rito abbreviato che avrebbero potuto portarlo a essere condannato una pena più lieve.



 

«AVEVO FAME» – Scognamiglio è stato riconosciuto colpevole di rapina impropria. Pochi giorni prima, all’interno di un discount di Melito, in provincia di Napoli, era stato bloccato da due addetti alla sicurezza che lo avevano sorpreso mentre si impossessava di un pacco di biscotti. Invitato a consegnare la refurtiva – come emerso al processo – Scognamiglio ha tentato di fuggire, ma è stato presto immobilizzato e consegnato ai carabinieri. «Mi vergogno, avevo fame…», ha dichiarato Scognamiglio, che è tossicodipendente e che in passato ha già riportato condanne per piccoli furti. Il giudice, in base alle norme sulla recidiva della Cirielli, che non consente in questi casi di concedere le attenuanti, lo ha condannato a tre anni di carcere, il minimo consentito dalla legge.

 

(Pietro Vernizzi)