Qualsiasi genitore può confermarlo, ma ora i ricercatori lo hanno anche provato scientificamente: il piagnucolio di un bambino di meno di quattro anni sono uno dei suoni più fastidiosi al mondo.
RUMORE INSOPPORTABILE – Peggiore perfino dello stridore prolungato di una sega circolare che sta tagliando un pezzo di legno. E più difficile da ignorare dei versi delle baby sitter che cercano di tenere buoni i poppanti imitandone i suoni. Il suono di un bambino che piagnucola li supera tutti classificandosi al primo posto tra i più fastidiosi. A rivelarlo è una nuova ricerca pubblicata nell’ultima edizione della rivista specializzata on-line «Journal of Social, Evolutionary and Cultural Psychology. La ricerca aveva lo scopo di capire se gli esseri umani in generale, e non soltanto i genitori in particolare, siano «programmati» per essere più in sintonia con le melodie distintive e i ritmi emessi da un bambino bisognoso di attenzione, rispetto a quanto lo siano per altri rumori fastidiosi. Gli scienziati hanno quindi chiesto ad alcuni volontari di risolvere un problema di matematica indossando degli auricolari. Nel frattempo, la regia mandava in onda i lamenti di un neonato, il pianto di un bambino, i versi delle baby sitter, il discorso più neutrale di due adulti che conversano insieme, una sega da tavolo e il silenzio.
IMPOSSIBILE CONCENTRARSI – Tutti i discorsi utilizzati nelle registrazioni erano in linguaggi stranieri sconosciuti ai volontari, per essere certi del fatto che a essere testato fosse l’effetto del rumore dei discorsi, e non il loro significato. I volontari hanno risolto il minor numero di problemi e fatto il maggior numero di errori mentre cercavano di ignorare il suono del piagnucolare dei bambini, a prescindere dal fatto che fosse maschio o femmina, o che il volontario avesse o meno dei figli. Il tasso di errore è stato quasi il doppio rispetto a quelli commessi mentre nelle cuffie era trasmesso lo stridio della sega circolare. I versi delle baby sitter e i pianti dei bambini già grandi che, come il piagnucolio dei poppanti, sono caratterizzati da picchi acuti e contorsioni esagerate, sono stati a loro volta molto disturbanti. Lo studio giunge alla conclusione che quando un bambino piagnucola, una fase che secondo i ricercatori raggiunge la sua massima intensità all’età tra i due e i quattro anni, sta sfruttando una «sensibilità uditiva» che caratterizza tutti gli esseri umani. Gli autori della ricerca, Rosemarie Sokol Chang, della SUNY New Paltz di New York, e Nicholas S. Thompson, della Clark University del Massachusetts, affermano che occorrerà compiere ulteriori ricerche per scoprire se a essere così fastidiosa è una particolare melodia, ritmo o velocità del piagnucolio, o se si tratti di una risposta legata al comportamento.
«PROGETTATI» PER DISTURBARE – Come sottolineano Sokol Chang e Clark nella ricerca, «i suoni dei bambini sono stati concepiti da un punto di vista acustico per evocare una risposta nell’ascoltatore. Ci si poteva quindi aspettare che fossero più fastidiosi di un discorso neutrale o del rumore di una macchina, oltre che ovviamente del silenzio. Forse il fatto di utilizzare un solo campione per ogni tipologia è stato una limitazione. Ma il volume del piagnucolio non era significativamente più forte in proporzione al numero di errori commessi per ciascun problema, rispetto a quanto avveniva mentre nelle cuffie era trasmesso un discorso neutrale. E questo indica il fatto che sembra esserci qualcosa di intensificato nella struttura acustica del piagnucolio dei bambini piccoli, che li rende effettivamente in grado di distrarre chi ascolta».
(Pietro Vernizzi)