Ha infettato due donne. Aveva il virus dell’Aids, ma non lo rivelava a nessuna. Anche durante il processo ha avuto rapporti con una di esse
La stampa inglese lo definisce “il mostro dell’Hiv”, ma anche “il mostro dello Zimbabwe”. E ancora, “callous lover”, che vuol dire un amante che non prova alcun sentimento per le altre persone. In effetti, quello che ha fatto mostra una spregiudicatezza e un disinteresse per gli altri che ha pochi esempi analoghi in storie d’amore. Se così si possono chiamare. Nkosinati Mabanda, 44 anni, un immigrato africano proveniente dallo Zimbabwe da alcuni anni residente in Inghilterra, non si è mai preoccupato di dire a nessuna delle donne che frequentava che era positivo all’Aids, o hiv come viene chiamato il virus nei Paesi anglo sassoni. Non solo: era evidentemente una persona affascinante, che colpiva l’immaginazione delle donne, tanto da aver avuto relazioni con ben dieci di esse in circa quattro anni soltanto. Due di queste donne adesso si sono ritrovate affette anch’esse dall’Aids. Certo, nessuna si è preoccupata di informarsi, ma lui si è comportato davvero da “callous lover”, un amante senza sentimenti.
Mabanda finalmente è stato assicurato alla giustizia. La corte che lo ha giudicato gli ha inflitto una condanna a quattro anni di pena e lo ha avvertito del rischio, al termine della pena, di essere rispedito al suo Paese. L’uomo era così indifferente alla sorte delle sue amanti che anche in attesa del giudizio, quando già era stato denunciato alla giustizia, ha continuato ad aver rapporti occasionali con una decima donna. Che fortunatamente non ha contratto il virus.
Nkosinati Mabanda oltre alla condanna a quattro anni di detenzione ha ricevuto anche quella sorta di marchio dell’infamia che si usa in Inghilterra, la dichiarazione cosiddetta ASBO (Anti-Social Behaviour Order) che sta per comportamenti anti sociali e che lo obbliga a dichiarare il suo stato di portatore di Aids prima di avere futuri rapporti sessuali. Ma come si è giunti a scoprire la sua identità di malato e di infettatore? E’ successo che due anni fa, dopo un lungo periodo di attività di propagatore del virus e di persona che metteva a repentaglio la vita degli altri, quella che era la sua amante del momento (o meglio, che pensava di essere l’unica del momento) trova nel suo cellulare un sms, un messaggio. Il messaggio proveniva da una donna sconosciuta, ma il contenuto era così preoccupante da convincerla a telefonare alla donna sconosciuta. Questa si presentò come la fidanzata di Mabanda. Lei non sapeva assolutamente che l’uomo che frequentava avesse una fidanzata.
Questa le disse che era meglio che facesse un test contro l’Aids perché l’uomo che frequentava era infetto. Fortunatamente il test si rivelò positivo, ma la donna non perse tempo: denunciò il suo amante alla polizia. Il quale confessò candidamente di sapere benissimo di essere malato. Da quel momento la donna si mise sulle tracce delle altre amanti dell’africano, riuscendo ad avvertirle tutte della situazione. Ch eha così commentato la brutta avventura: “Sono arrabbiata per quello che mi ha fatto e quello che potrebbe aver fatto ad altre donne. Mi fa piacere che sia stato punito, ma avrebbero dovuto condannarlo al carcere a vita perchè è quello a cui lui ha condannato me“.