La boutique si rivela una perla nel centro di Milano, negozio di indiscutibile gusto, raffinatezza e soprattutto originalità, che prende la rivincita sul low profile del “made in China” mostrando che i prodotti dell’estremo oriente possono essere davvero di classe ed unici.
Se siete curiosi di scoprire come vi invitiamo a recarvi da Kayu, in via Cusani o in alternativa in via P. Della Francesca, una sorta di raffinato, ordinato e curato bazar, fonte di inedite proposte provenienti da ogni angolo del mondo asiatico e non solo.
Il nome significa “legno” in indonesiano, perché all’inizio è da lì che proveniva la maggior parte della merce esposta, grazie ad un indimenticabile viaggio a Bali di una delle due socie (Ivana Gatti e Nadia Portoricco). Quando poi l’Indonesia e i suoi prodotti sono diventate inflazionati, le due amiche hanno iniziato a cercare in giro per il mondo artigianato etnico – chic di gran classe, con l’intento di proporre alla clientela esclusivamente pezzi unici.
Il negozio è disseminato di vasi, riproduzione dei vecchi vasi che si usavano una volta nei giardini, contenenti estive piante di basilico profumato che rendono davvero piacevole la permanenza in negozio.
Alle pareti sono appesi gli abiti: la linea di abbigliamento è una rivisitazione inedita dello stile orientale, ricercato e di qualità, interpretato secondo il gusto occidentale “etnico cittadino“. Abiti, giacche, tuniche e caftani in cotone pregiato o seta, con plisse semplici o finemente ricamati, tinta unita, in colori pastello o fantasie floreali, creati e realizzati con qualità sartoriale e cura artigianale, i cui modelli sono disegnati dalle proprietarie e confezionati da artigiani indiani e vietnamiti.
Abbiamo amato le giacche realizzate con tessuti di recupero da antichi vestiti indiani e quindi, va da sé, pezzi unici. Il filato è leggero e fresco, il taglio perfetto, adatto anche a chi non porta la taglia 40.
Ma la parte migliore del negozio non sono forse gli abiti, quanto i bijoux, gli accessori e i vasi.
Dal soppalco infatti dominano i vasi in legno di bambù, laccato sette volte secondo un’antica tradizione vietnamita, e i vasi in ceramica dipinta a mano da artigiani Parigini.
Sul tavolo centrale e sugli scaffali, esposti con grande gusto, sono allineati cappelli da cerimonia provenienti da Firenze, meravigliosi orecchini in lega zinco-rame placcati oro 13 carati (riproduzione di originali orecchini napoletani di fine ‘800 che venivano dati in dono alle balie in segno di ringraziamento per i servizi ricevuti), borse in tessuto con parei coordinati, orecchini in corallo e turchese prodotti da un artigiano di Siviglia, oggetti in radice di corallo, argento e corno, e ancora orecchini in rame e resina nera.
Il negozio propone gli orecchini di Ayala Bar, designer israeliana che crea pezzi unici caratterizzati dall’utilizzo di diversi materiali quali frammenti di tessuto, vetro di Burano e pietre semi preziose su basi ottonate.
L’ultima cosa che colpisce prima di lasciare la boutique sono le coloratissime collane di palline di bambù rivestite di seta colorata, fatte a mano da donne disagiate del nord del Vietnam in collaborazione con una associazione no profit sostenuta dalla due socie da molti anni: un pensiero da regalare che può contribuire a sostenere questa opera.
Da visitare: ne resterete soddisfatte.