Una classifica dei principali killer globali, cioè delle malattie che fanno il maggior numero di morti a livello mondiale. Per anni, scienziati e medici si sono concentrati soprattutto su Aids, tubercolosi e nuovi virus influenzali. Ora invece si starebbero rivolgendo a una nuova serie di responsabili.

I 4 KILLER – Cioè contro quelli che, secondo il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, starebbero causando “un’emergenza sanitaria al rallentatore”. Stavolta l’obiettivo non sono i germi, ma le cattive abitudini come il fumare, il mangiare smodatamente e il fare troppo poco esercizio fisico. La prossima settimana l’assemblea generale dell’Onu terrà il suo primo summit sulle malattie croniche, come cancro, diabete e malattie di cuore e polmoni. Cioè dei responsabili di quasi due terzi delle morti a livello mondiale, per un totale di 36 milioni di vittime l’anno. Come scrive Marilynn Marchione sull’Associated Press, negli Stati Uniti i quattro “killer globali” uccidono quasi nove persone su dieci. Hanno dei fattori di rischio in comune, come il fumo e uno stile di vita sedentario, e in molti casi possono essere prevenuti.



ECATOMBE MONDIALE – A livello mondiale, l’ictus e i disturbi legati al cuore causano quasi metà di tutte le morti per malattie non infettive. Ben 17 milioni solo nel 2008, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Il cancro invece provoca 7,6 milioni di morti e i disturbi respiratori come l’enfisema 4,2 milioni. Il diabete nel 2008 ha causato 1,3 milioni di morti, anche se in realtà la maggior parte dei diabetici muoiono di disturbi cardiovascolari. L’Onu ha scelto di focalizzarsi su questi quattro “killer globali” e sui fattori di rischio che hanno in comune: utilizzo di tabacco, abuso di alcol, diete non salutari, scarsa attività fisica e tumori legati all’inquinamento ambientale. Ciascuno dei quattro killer ha impatti diversi a seconda delle differenti aree geografiche. Europa e Nord America stanno pagando soprattutto un prezzo elevato per il fatto che la popolazione mangia eccessivamente, fa troppo poco esercizio fisico e fuma. A dominare sono i disturbi cardiaci e il diabete.



EUROPA E USA – I tumori più frequenti nelle persone anziane, come quelli al seno e alla prostata, sono anche conseguenza del fatto che in questi Paesi, dove le cure sono ampiamente accessibili, la vita media è più lunga. Nell’Europa Orientale e nell’ex Unione Sovietica, il cancro ai polmoni è la principale forma di tumore negli uomini. L’Europa inoltre in proporzione è l’area dove in assoluto si fuma di più: lo fa ben il 29% della popolazione.

 

ESTREMO ORIENTE – In Cina invece il killer numero uno sono le malattie respiratorie: la loro percentuale di morte è pari a tre volte rispetto agli Stati Uniti. Molte aree dell’Asia inoltre hanno alti livelli di diffusione del virus del papilloma umano, diffuso attraverso i rapporti sessuali e che può causare il cancro cervicale. In India il governo ha lanciato una massiccia campagna di prevenzione del diabete e dell’alta pressione sanguigna. Ci sono 51 milioni di persone diabetiche in India e il Paese ha la seconda incidenza più elevata di questa malattia dopo la Cina.



 

TERZO MONDO – Infine, è difficile scandagliare le sofferenze che i quattro “killer globali” starebbero provocando in alcune parti del Terzo Mondo. Per esempio, fino a pochi anni fa l’Etiopia aveva un solo specialista di tumori, il dottor Bogale Solomon, per più di 80 milioni di persone. Come racconta il dottor Solomon, “ora si sono aggiunti tre nuovi oncologi”. Questi quattro dottori si sforzano di curare i pazienti in un Paese dove i farmaci antitumorali e gli stessi antidolorifici scarseggiano.

 

(Pietro Vernizzi)