Il logo di Google si trasforma ancora una volta e oggi, lunedì 4 marzo, il doodle viene dedicato a Miriam Makeba, nata esattamente 81 anni fa a Johannesburg. La cantante sudafricana è conosciuta al grande pubblico soprattutto per il brano “Pata pata”, pubblicato nel 1957 ma divenuto celebre solamente dieci anni dopo quando venne pubblicato negli Stati Uniti. L’artista morì il 9 novembre 2008 a Castel Volturno, in seguito a una crisi cardiaca che la colpì al termine di un concerto contro la camorra e il razzismo. Dopo la scomparsa, fu Nelson Mandela a dire di lei: “Giusto così, giusto che gli ultimi momenti di vita di Miriam siano passati sul palcoscenico. Le sue melodie hanno dato voce al dolore dell’esilio che provò per 31 lunghi anni, e allo stesso tempo, la sua musica effondeva un profondo senso di speranza”. L’artista ha sempre lottato infatti contro il regime di apartheid in Sudafrica e, proprio a causa del suo attivismo, negli anni Sessanta le fu impedito di rientrare nel Paese, dove tornò solamente nel 1990. In quel lasso di tempo si fece conoscere in tutto il mondo, per la sua musica e per l’impegno politico. Michele Manzotti, giornalista e musicologo contattato recentemente da IlSussidiario.net (leggi qui l’intervista esclusiva), ci ha confermato che la Makeba “venne sottoposta all’inizio degli anni sessanta a un esilio forzato che durò per trent’anni, fino a quando l’apartheid nel suo paese venne finalmente abolito. Ma fu proprio questo esilio lunghissimo a permetterle di confrontarsi direi forzatamente con la musica occidentale. Questo suo contatto ovviamente ha provocato due fattori positivi. Il primo che potesse evolversi artisticamente in modo autonomo sulla base della sua tradizione, il secondo che fu così una artista delle prime a portare il suono africano nel mondo”.