Chi alle elementari non si è ritrovato, almeno una volta, con un pesce di carta sulla schiena e i compagni che ridevano urlando sguaiatamente “Pesce d’aprile”? Già, perché se “a Carnevale ogni scherzo vale”, e ad Halloween è meglio preferire il “dolcetto” allo “scherzetto”, anche durante la giornata del primo di aprile i burloni non stanno con le mani in mano.
Come mai sia stata scelta proprio questa data per dar sfogo alle velleità da clown che si nascondo in molti di noi non è dato sapere. Alcuni sostengono che l’usanza di recapitare pacchi regali vuoti agli amici il primo aprile sia un’usanza maturata con l’introduzione, nel 1582, del Calendario gregoriano, che anticipò il capodanno al primo gennaio, fino ad allora festeggiato tra il 25 marzo e l’1 aprile. Altri pensano invece che le origini dei “pesci d’aprile” risiedano molto più indietro nel tempo, addirittura nel mito greco-latino di Ade e Proserpina che spiega l’avvicendarsi delle stagioni. Comunque stiano le cose, rimane il fatto che i “boccaloni” che, come pesci appunto, abboccano all’amo dello scherzo di inizio mese, sono sempre moltissimi. Testimonianza di questo fu, nel 1957, un servizio mandato in onda dalla BBC che raccontava di un frutteto svizzero in cui gli alberi producevano spaghetti: furono molti i telespettatori che chiamarono in diretta, interessati all’acquisto delle miracolose piante. Fu sempre l’emittente britannica che, anni dopo, annunciò in pompa magna un documentario sulla scoperta di “pinguini volanti”, rivelatosi poi essere una bufala bella e buona. E se, un tempo, gli scherzi “mediatici” erano trasmessi con tv, radio e giornali, adesso il mezzo preferito è certamente il web: non passa anno senza il consueto scompiglio generato dai motori di ricerca, in primis Google, che in passato dichiarò di voler cambiare nome in Topeka, nome di una minuscola cittadina che per un mese aveva cambiato il proprio nome in Google. Fu poi il turno di Youtube, che qualche anno fa giurò di aver trovato un modo innovativo di caricare filmati, che presentavano però solo cifre numeriche e non immagini, allo scopo di “risparmiare i costi di connessione”. Ma in cima alla classifica degli scherzi per internauti si trova certamente la sconvolgente notizia sconvolgente diffusa da un’azienda di antivirus per pc di un famigerato virus-killer capace di trasmettersi dai computer alle persone, e capace di condurre persino alla paralisi. Pur nell’evidente irrealtà di questo “contagio”, non furono pochi i navigatori colti dal panico, mentre gli autori dello scherzo se la ridevano allegramente sotto i baffi. 



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