LA VITTIMA E IL CARNEFICE DELL’OMICIDIO NELLA CURVA NORD INTER

Da un lato lo storico capo ultrà della Curva Nord dell’Inter, dall’altro un pregiudicato legato alla ‘ndrangheta: sono rispettivamente Andrea Beretta e Antonio Bellocco, i due protagonisti dello scontro finito in tragedia a Cernusco sul Naviglio. La vittima dell’omicidio era l’erede di una delle famiglie più potenti della ‘ndrangheta di Milano, con una condanna per mafia e l’aspirazione di salire ai vertici della curva nerazzurra, infatti pare che negli ultimi tempi sia riuscito a scalare delle posizioni. La sua famiglia nel frattempo si è inserita in diversi business milanesi, tra cui i cosiddetti “affari da stadio”.



Stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, si sarebbe inserito dopo l’omicidio di Vittorio Boiocchi, ex capo ultras dell’Inter ucciso due anni fa. Il braccio destro di quest’ultimo era proprio il suo presunto assassino, Andrea Beretta, la cui gavetta nella Curva Nord lo ha portato a diventarne uno dei leader. Ma ha anche accumulato diversi casi di cronaca: l’anno scorso è stato condannato con l’ex calciatore Davide Bombardini per tentata estorsione, accusa che è stata poi riqualificata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni. In precedenza era finito agli arresti domiciliari per una condanna per aver ignorato un Daspo relativo a scontri a cui aveva preso parte prima di Inter-Roma del 2017.



CHI SONO ANTONIO BELLOCCO E ANDREA BERETTA

Ma Andrea Beretta era finito nel mirino delle forze dell’ordine per la sua “grave pericolosità sociale“, frutto dei suoi precedenti per vari reati, come furto, rapina, sequestro di persona, droga, lesioni, minacce, anche a pubblico ufficiale. La sua pericolosità sociale era stata dimostrata anche dal pestaggio del 2022 a San Siro, quando con altri ultrà picchiò un bagarino napoletano perché stava vendendo foto di giocatori. Invece, Antonio Bellocco, appartenente a una delle mafiose calabresi più temute, aveva iniziato a collezionare condanne per vicende legate alla criminalità organizzata.



Viveva a Pioltello, era sposato e lascia anche un figlio. Tgcom24 riporta che viene descritto come un protagonista della tifoseria dell’Inter, anche se si era avvicinato solo un anno fa agli ambienti del tifo organizzato nerazzurro. Proprio poche ore fa un altro esponente di spicco della Curva Nord Inter pubblicava una storia in cui ritraeva vittima e carnefice insieme ad altri amici in un campo di calcetto.