A volte vale la pena di leggere la Bibbia, anche il Vecchio Testamento. Con giudizio, e senza dimenticare che poi ne hanno scritto anche uno Nuovo di zecca. Purtroppo certi popoli non hanno avuto la fortuna, o la Grazia, di conoscere né l’uno né l’altro. Qualcun altro è rimasto fermo al Vecchio. Lo si vede dalla cura, almeno da parte di quelli zelanti (forse sarebbe meglio chiamarli zeloti), con cui si sforzano di osservare le sue leggi. “Occhio per occhio, dente per dente”; “Vi è stato detto: amerai il tuo amico e odierai il tuo nemico”.
Lo so che qualche malizioso comincerà a pensare che mi riferisco agli ebrei, ma a giudicare da quello che sta succedendo non mi pare che i figli di Israele oggi siano gli unici osservanti di questi principi. Quelli di Hamas con la loro “bravata” (così la consideravano alcuni cosiddetti filo-palestinesi) compiuta il 7 ottobre hanno dimostrato che a quelli che considerano i loro nemici non è che vogliono molto bene. Gli israeliani, al di là del sacrosanto diritto di liberare gli ostaggi, sembra un po’ a tutti che proprio vogliano farla finita coi loro nemici. Cioè “finire” tutti i loro nemici fino a che non avranno più nessuno da odiare. Tra russi e ucraini non mi pare che le cose siano differenti, anche se come cristiani, per di più ortodossi, un po’ anche del Nuovo Testamento dovrebbero averlo letto.
Certo poi ci sono gli altri, quelli che le guerre non le fanno e casomai si limitano a fornire le armi a quelli che le fanno. Eppure anche loro hanno dei begli eserciti, ben armati e luccicanti, con reparti di corpi speciali, alcuni con dei bei caschi blu, che dovrebbero intervenire loro a liberare gli ostaggi, a imporre la pace, eccetera. Poi all’interno del nostro Paese ci sono gli odiatori di professione, anche tra quelli che di professione dovrebbero educare i più giovani, nelle scuole e nei quartieri. Antifascisti, anticomunisti, anti…, anti…, come che se per dire chi si è si dovesse dire contro chi si è. Ricordo che a dieci anni mia madre, di famiglia liberale antifascista, e lei stessa militante nella Resistenza, mi mostrò alcune foto del ludibrio su Mussolini in piazzale Loreto. Mi spiegò che evidentemente tra la folla che infieriva su quei cadaveri c’erano alcuni che avevano sofferto molto a causa del fascismo, ma che lei e molti altri partigiani non avevano combattuto per diventare protagonisti di scene di quel tipo.
Oggi in nome della difesa di quello che si crede un proprio diritto, molti credono di poter fare di tutto contro quelli che, a ragione o a torto, vengono considerati i loro nemici. In questo senso attenzione a dare lezioni di non violenza agli altri. Ah, dimenticavo, si fa per dire. Nel Nuovo Testamento Uno morto in croce ingiustamente, palestinese, di religione ebraica, ha detto: “Vi è stato detto amerai il tuo amico e odierai il tuo nemico. Io invece vi dico, amate i vostri nemici e pregate per loro”. Lo so che non è andato a finire bene, ma io e molti altri siamo convinti che non è finita lì.
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