Non si ferma la massiccia reazione dell’esercito israeliano su Gaza. I continui bombardamenti stanno creando vittime, sofferenze e gravi drammi umanitari. Nei giorni scorsi c’è stato un attacco alla parrocchia cattolica che ha provocato due morti e sette feriti. Il Patriarcato in un comunicato ha affermato: “non riusciamo a comprendere l’attacco. In parrocchia non ci sono belligeranti”.
Abbiamo sentito Nabila Saleh, suora egiziana della Congregazione del Rosario di Gerusalemme, della parrocchia latina della Sacra Famiglia di Gaza. Quando è iniziato l’attacco israeliano, si è collegata con i docenti di una scuola di Verbania, mostrando le macerie di palazzi e le immagini di auto carbonizzate. Ha espresso il suo dolore per la pace spezzata e colpita. Nei suoi occhi c’era non solo il grido di un popolo, ma quello di un’umanità innocente che vuole la vita per tutti.
Gli italiani guardano con preoccupazione e dolore quello che sta succedendo in Terra Santa. Cosa possono fare di fronte a una tragedia così grande?
Chiedo a voi tutti preghiere per la nostra comunità, ma non solo. Chiediamo che gridiate al mondo il nostro bisogno di pace e di giustizia. Quasi il 90 per cento dei cristiani è senza casa e senza lavoro. Hanno perso tutto e tutto è bloccato. Si tratta di una situazione drammatica senza nome e senza fine. Cosa sarà di loro?
Come sta vivendo la comunità cristiana di Gaza questo momento terribile?
Mentre le bombe cadono attorno alla nostra piccola comunità che soffre per la mancanza di acqua ed energia e il trauma di aver visto morire diversi dei suoi membri, guardiamo al Natale, alla nascita del Salvatore del mondo e chiediamo solo una cosa: la Pace. La comunità cristiana sembra quasi destinata a vivere nelle preoccupazioni e nelle persecuzioni. Adesso non ha nulla e tutti stanno pensando di lasciare il paese, perché non c’è nulla per vivere. Ho la speranza di rinnovare e far ripartire tutto, ma vedo tante persone afflitte. Tutti pensano al futuro dei loro bambini, perché non ci sono scuole, non ci sono università.
Qual è la cosa da fare?
Prego che il mondo ritorni alla ragione e che cessino la guerra, l’odio e la morte. Converti i cuori di tutti coloro che alimentano la macchina della guerra. Tu sei il Salvatore, il padrone della Storia, abbi pietà di noi. Ti chiediamo per la nostra comunità, per i feriti, per i bambini, per il popolo di Gaza e per tutto il mondo, che torni la pace. Benedici tutti: israeliani e palestinesi.
Che cosa significa la nascita di Gesù Bambino per voi così provati dalla sofferenza e per tutti gli uomini?
A Gesù che nasce, chiedo che diminuisca l’odio. Nella notte di Natale fiorisce la terra, sparisce la guerra, risplende l’amore. Signore Gesù vieni nei nostri cuori, abbiamo preparato il nostro presepe per Te. Ti prego per tutti i bambini morti in questa guerra, per tutti quelli che sono morti in strada, per tutta la popolazione di Gaza sfollata che non ha niente. Ti supplico che Tu li aiuti e dia loro la speranza di vivere, perché la vita è bella con Te. Prendi il nostro paese e il mondo tra le tue braccia e fa sì che la Tua nascita sia una sorgente di pace che non finisce mai.
(Vincenzo Rizzo)
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