Lando Maria Sileoni, numero uno dell’Abi, l’associazione bancari italiani, è stato ospite ieri del programma di Rete Quattro, Quarta Repubblica e nell’occasione ha paventato la possibilità che a partire da giugno in poi, quando entrerà in vigore la riforma per le case green, gli italiani che vorranno comprare un’abitazione non rispettante le direttive ambientali, potranno non veder erogato il mutuo. “Da giugno in poi ci sarà rischio di vedersi negati mutui per le case che non rispettano le regole di efficientamento energetico. Le banche si stanno già organizzando per rispettare una norma – sono le parole in diretta televisiva di Sileoni – che dovrebbe entrare in vigore a giugno, il governo italiano ha tempo fino a giugno per apportare eventuali correttivi. E’ uno scandalo, è una follia e a pagarne le conseguenze sono le fasce più deboli”.
“Sarebbero necessarie correzioni – ha continuato Sileoni – si creeranno problemi di carattere economico e sociale e soprattutto le banche in silenzio si stanno attrezzando quindi bisogna che i cittadini italiani sappiano che se questo decreto non cambia in meglio da giugno in poi saranno dolori“. Poi Sileoni ha ribadito il concetto: “Da giugno in poi prima del mutuo chiederanno in che categoria è la casa. Rischio di vedermi negato il mutuo o pagare di più? Si perchè corrisponde ad abuso edilizio”.
LANDO MARIA SILEONI: “RAPPRESENTERA’ UN ABUSO EDILIZIO…”
Poi Sileoni ha proseguito, spiegando nel dettaglio cosa accadrà: “Arriva il perito della banca che fa i suoi accertamenti e valuta il valore della casa e se il valore della casa scende perchè certe regole non sono rispettate, chiaramente sorge un problema. Al momento le banche si stanno organizzando in silenzio perchè non vogliono allarmare ma chiaramente sanno che a giugno… l’allarme è già stato lanciato anche se debole”.
La riforma voluta dall’Ue sulle case green stabilisce che le abitazioni non a norma per quanto riguarda il rispetto ambientale dovranno essere sistemate gradualmente, e ciò ovviamente creerà dei grossi problemi all’Italia dove vi sono milioni di edifici estremamente datati e ben lontani dal rispetto delle ultime normative in materia ambientale.