Con la guerra in Ucraina il settore del trasporto aereo subisce un ennesimo colpo alle proprie finanze. Le destinazioni verso i Paesi dell’ex blocco sovietico sono sempre stati per gli aeroporti di tutta Europa una manna dal cielo. Infatti, i turisti russi che entrano in Europa ogni anno sono tanti e spendono molto: si pensi che solo nel 2019 hanno speso per viaggiare circa 33 miliardi di euro e solo in Italia contiamo più di 6 milioni di presenze l’anno.



Questo dato è particolarmente incisivo se si pensa che ogni giorno passano sopra la Russia più di 1.200 voli e che la Russia è anche l’11° Paese mondiale per i voli privati. Le compagnie aeree che fanno parte dei Paesi europei e della Nato hanno sospeso ogni tipo di volo in code share con le compagnie aeree russe, le quali a loro volta per poter continuare a volare hanno creato giocoforza un corridoio alternativo al blocco di sorvolo imposto verso la Russia.



Le compagnie aeree europee in alternativa al sorvolo sul suolo russo stanno utilizzando la Turchia per i voli verso il Medio Oriente, mentre i vettori russi e filo russi hanno creato un corridoio lungo le rotte del mar Caspio per raggiungere hub come quello di Abu Dhabi o di Dubai che sono rimaste neutrali al conflitto e che consentiranno ai russi di poter comunque raggiungere le principali destinazioni mondiali.

Si attende invece a breve il blocco dei visti di ingresso nei Paesi Ue e di quelli del blocco Nato per tutti i cittadini russi.

L’impatto della guerra in Ucraina come peserà sulle nostre compagnie aere? Dobbiamo intanto registrare stop importanti di altre due compagnie aere del nostro Paese. Una riguarda Ego Airways che con molta probabilità dovrebbe aprire una fase di liquidazione in bonis, mentre diversa è la situazione di Blue Panorama.



Blue Panorma Airlines Spa, con procedura numero 78/2021, ha chiesto e ottenuto da parte del Tribunale di Milano l’ammissione al concordato preventivo secondo i criteri della legge fallimentare. Il Giudice Delegato, la dott.ssa Guendalina Pascale, magistrato relatore del procedimento, ha incaricato due commissari giudiziari il dott. Claudio Ferrario noto commercialista che ha gestito in passato il crack della Banca Popolare di Vicenza e l’Avvocato Salvatore Sanzo appartenente a uno dei più noti Studi Legali di Milano.

Dai dati in nostro possesso, in Blue Panorama dei circa 700 addetti attualmente ne sarebbero rimasti poco meno di 350 dipendenti e le licenze di esercizio attualmente risultano essere ancora sospese data la mancanza dei requisiti tecnici e finanziari. Anche la flotta è stata ridotta di molto: dei 9 aerei che presenti prima dello stop avvenuto nell’ottobre dello scorso anno ne sarebbero rimasti solo 2, un Boeing B-737, attualmente fermo in Polonia, e un Airbus A-330 noleggiato qualche anno fa e utilizzato in precedenza da Air Italy e attualmente parcheggiato sul piazzale della Atitech di Napoli.

Fonti indicano che Blue Panorama, che lo ricordiamo è di proprietà di Uvet Viaggi, avrebbe incassato a metà febbraio una decina di milioni di euro provenienti dai fondi dei ristori Covid, ma rispetto alla questione di investitori privati interessati all’acquisto della compagnia non ci sarebbero novità di rilievo. Il 28 febbraio scorso c’è stata la deadline tracciata dal Tribunale di Milano. Entro quella data infatti andava presentato un accordo che preveda il rilancio della compagnia o un accordo con i creditori sui dei debiti. Si ritiene probabile che il patron della compagnia, Luca Patanè, vista la situazione tecnica in cui attualmente versa la compagnia aerea intenda puntare su un accordo con i creditori (saldo e stralcio) e quindi potrebbe chiedere un’ulteriore proroga al Tribunale per convincere i creditori ad accettare un piano di riduzione delle loro spettanze. Novità si attendono a breve, anche se è molto probabile che il Tribunale in composizione collegiale si esprimerà non prima di qualche giorno. Speriamo che la compagnia riesca comunque in un modo o nell’altro a uscire da questa annosa crisi.

In Italia quindi sono rimaste pochissime compagnie aeree: ITA, Air Dolomiti, NEOS e Sky Alps. Ma qual è la salute di queste compagnie aeree anche rispetto alla crisi della guerra in Ucraina?

Partiamo da cose semplici: con molta probabilità tutte le compagnie aeree a parte le cancellazioni dei voli verso la Russia aumenteranno il prezzo dei biglietti per le destinazioni che necessitano di bypassare la Federazione Russa su destinazioni verso l’oriente e che implicano un aumento dei costi di carburante per effetto di dover coprire più miglia di volo.

Per quanto riguarda il nostro Paese, una di quelle compagnie aeree che soffrirà meno la crisi della guerra in Ucraina sarà sicuramente Air Dolomiti, il vettore regional che ha base a Verona ed è di proprietà al 100% di Lufthansa. Serve quasi esclusivamente le destinazioni di feederaggio su Monaco e Francoforte, non ci dovrebbero essere quindi ricadute negative, in quanto le destinazioni operate poco o nulla hanno a che vedere con il conflitto in corso. Anche la compagnia aerea SkyAlps che fa capo all’imprenditore bolzanino Josef Gostner e che ha come base operativa l’aeroporto di Bolzano non dovrebbe avere grossi problemi a operare le proprie rotte: infatti, attualmente opera voli nord-sud e isole su destinazioni Italia e altre destinazioni verso Spagna e Nord-Europa.

Neos ha come attività principale quella di supportare i voli della casa madre Alpitour che a parte la Cina non prevede altri sorvoli sullo spazio aereo russo. Neos tiene ancora il mercato grazie anche al fatto di aver saputo riposizionarsi durante la pandemia operando voli per il trasporto di medicinali e dispostivi medici e di protezione da e per tutto il mondo. Anche grazie al recente accordo siglato con ITA potrà impiegare dalla stagione estiva 2022 i suoi 4 Boeing B-787 che altrimenti sarebbe stato complicato re-impiegare su altre destinazioni.

ITA è stata quella che ha più tenuto banco in questi ultimi due mesi. Da fonti sindacali, ITA perderebbe circa 2 milioni di euro al giorno. La causa sarebbe da ricercare nel fatto che i voli non solo non riporterebbero performance soddisfacenti, ma il ritardo nell’avvio del programma dei voli di lungo raggio peserebbe non poco sui conti della compagnia. Quelli verso Tokyo e verso la Cina in una situazione così complicata come la crisi in Ucraina sicuramente dovranno essere rivisti ed eventualmente ridefiniti.

Le novità più importanti da ricordare sono l’interesse per ITA dichiarata da MSC colosso del mondo del cargo navale e delle navi da crociera e che fa capo all’imprenditore Gianluigi Aponte, e i problemi interni che sono stati riscontrati tra il Presidente Alfredo Altavilla e l’AD Fabio Lazzerini e che noi avevamo già evidenziato in un articolo precedente, venuti alla luce del sole proprio in quest’ultimo periodo quando Lazzerini è stato invitato dal Presidente Altavilla a fare i bagagli e andarsene.

Novità in vista anche per le new entry. Aeroitalia ha chiesto all’Enac di ottenere il COA su Boeing B-737. La società che fa riferimento al magnate brasiliano German Efremovic dichiara che dovrebbe essere pronta adoperare entro la stagione estiva.

News anche in casa Sardegna. La Giunta della Regione, infatti, ha stanziato circa 300 mila euro per uno studio di fattibilità per la costituzione di una compagnia aerea sarda che si occupi dei collegamenti dell’isola. Che sia la volta buona?

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