Il fastidio di Giorgia Meloni sta tutto in una frase: “Mentre ci occupiamo del cessate il fuco in Libano e riusciamo anche a ottenerlo, penso che il canone Rai pure lo possiamo risolvere”. È stato il giorno più complicato dei 766 del governo di centrodestra, quello in cui i due alleati, Tajani e Salvini, se le danno di santa ragione, anche se a sera entrambi minimizzano, e liquidano le divergenze emerse come superabili, quasi fisiologiche, anche se nessuno ha fatto un solo passo indietro.



Le tensioni da tempo evidenti fra Forza Italia e Lega sono esplose sulla proposta degli uomini di Salvini di confermare il taglio di 20 euro del canone Rai. In commissione al Senato Tajani dà ordine di votare con l’opposizione. Per tutta risposta la Lega affonda poco dopo un emendamento in favore della sanità calabrese.



L’incidente sulla Rai autorizza pensieri per nulla peregrini, come quello che dietro vi sia la volontà della famiglia Berlusconi di difendere lo status quo televisivo, che andrebbe a gambe all’aria se venisse tolto il tetto alla raccolta pubblicitaria della tv pubblica, costretta a cercare sul mercato le risorse negate dal taglio del canone, sottraendole al Biscione. Tajani nega, ma si tratta solo dell’ultimo di tanti motivi di polemica fra i due alleati di Meloni. Il penultimo è di enorme rilievo: la cannonata sparata dal ministro (leghista) Giorgetti contro il piano di UniCredit di impadronirsi di Banco BPM. Anche su questo terreno Tajani si è messo immediatamente di traverso, spiegando che concretizzare o meno simili progetti spetta solo “al mercato”. Per due giorni sul tema è mancata la voce di Fratelli d’Italia, ma quando è arrivata, con il ministro Urso, si è schierata a fianco dei leghisti. E sulla Rai è successa la stessa cosa.



Che significa? Analisi complessa, ma pare evidente che oggi ad essere eccentrica rispetto alla maggioranza è proprio Forza Italia, non la Lega. E questo induce a pensare che Meloni, al di là delle apparenze, tema le mosse di Tajani e soci assi più di quelle delle truppe salviniane. Gli azzurri, essendo proiettati verso il centro, hanno un margine di manovra più ampio dei leghisti. Il timore è che nella corsa al centro aprano canali privilegiati di comunicazione con il Pd, che sta all’opposizione (lo scriviamo da tempo).

Del resto è quel che accade in Europa, dove da lungo tempo il governo dell’Unione è imperniato sul rapporto consociativo fra Ppe e Pse. Anche la neonata Commissione von der Leyen bis conferma questa impostazione, ma Meloni è riuscita con un lungo lavoro a incunearsi in questo equilibrio. Non solo ha ottenuto la vicepresidenza esecutiva per il suo Raffaele Fitto, ma i voti dei suoi 24 europarlamentari si sono rivelati decisivi per far superare a von der Leyen l’asticella della maggioranza assoluta nell’emiciclo di Strasburgo. In questo modo la premier è riuscita a rendersi indispensabile, almeno in questa fase, limitando di conseguenza la libertà d’azione di Tajani e degli azzurri.

Il gioco della premier non può che essere quello di usare Salvini contro Tajani, così da tenerlo a bada, evitando derive verso sinistra. Ne ha senza dubbio la forza politica, corroborata da sondaggi che continuano ad assegnare a FdI un consenso vicino al 30%, mentre i due alleati-rivali si sorpassano in continuazione intorno a uno quota fra l’8 e il 10%. Non sarà però affatto un’impresa facile, perché Tajani sembra intenzionato a non demordere. Lo testimonia il riaprirsi di un altro fronte delicato,  quello della cittadinanza, terreno su cui il vicepremier si è detto in serata convinto che alla fine riuscirà a convincere i leghisti sul terreno dello ius Italiae.

Questo gioco di continui rilanci non fa affatto bene al governo, in una fase delicata, quella di una legge di bilancio “al risparmio”, con scarsissimi margini di manovra. Per di più ora il nodo della sostituzione di Fitto è venuto al pettine, visto che dal primo dicembre entrerà nelle sue funzioni di vicepresidente della Commissione europea. Esecutivo e maggioranza sembrano destinati a fibrillare, in attesa di un rilancio che ancora non si vede.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI