Dacia Maraini, di recente al centro della polemica dopo la sua uscita sulle Sardine, torna in televisione e in particolare a Le parole della settimana. La scrittrice è solita commentare i fatti di attualità attraverso le domande dei giornalisti, e i suoi interventi pubblici sono molto frequenti. A parte le controverse dichiarazioni che hanno sollevato un vero e proprio polverone (la Maraini, infatti, ha paragonato i ragazzi delle Sardine a Gesù, un grave scivolone che l’è costato le critiche – costruttive – dei cristiani e della comunità ebraica), Dacia si è espressa sul caso della scuola che ha diviso i suoi studenti in due sedi in base alla loro classe sociale. “Mi sembra una cosa aberrante”, ha fatto sapere in un’intervista a La Nazione. Da parte sua, solo un educato sconcerto: l’autrice – ormai un’opinion leader – si è mostrata parecchio incredula.
Dacia Maraini commenta l’attualità
“Vorrei dire che preferisco stare zitta. Certe cose ammutoliscono: semplicemente questa divisione, questa classificazione, come tutte le cose primitive, è cosa sbagliata e anacronistica”. Queste le parole di Dacia Maraini, sconcertata dopo una notizia che non avrebbe mai voluto sentire. “Mah. Non si capisce come si possa teorizzare roba simile. Se è una pratica acquisita, penso che un preside abbia il dovere di dire che non la condivide e che ne prenda le distanze: mi sembra che ogni invito alla discrezione sia stato ormai superato. Ed è un errore”. Da parte sua, l’istituto sostiene che “l’ampiezza del territorio rende ragione della disomogeneità della tipologia dell’utenza che appartiene a fasce socio-culturali diversificate”. Lei controbatte: “Non capisco come si possa permettere. E ripeto: è una forma divisiva e classista inaccettabile. La scuola in questo momento è molto in crisi: l’istituzione-scuola è in crisi. Ma per fortuna esiste una rete di insegnanti che la tiene in piedi. Ne conosco tanti, perché vado nelle scuole a parlare a confrontarmi con gli studenti da anni e vedo quanta passione, sacrificio e dedizione ci mettono nel mestiere di educatori alla vita. Non ho mai incontrato chi dividesse, o cercasse di imporre una specie di ordine. Perché quello che divide è aberrante. Se poi parte proprio dall’istituzione-scuola, allora è la dimostrazione del nostro tempo dolorosamente ingiusto”.
Dacia Maraini sui giovani: “Non sono ignoranti”
Per il resto, Dacia Maraini teme che questa diventi una prassi e che – come tale – abbia ripercussioni sulla “fama” delle nuove generazioni. “Passa l’idea che (gli studenti, n. d. r.) siano ignoranti e incapaci perfino di leggere un testo scritto. A me non risulta. Io ne incontro pieni di voglia di apprendere e di capire e quindi girano luoghi comuni. Certo, non tutte le scuole sono così positive nel loro rapporto con la cultura. Però secondo me lo si vede dal movimento delle Sardine: una nuova idealità sta serpeggiando tra le nuove generazioni”.