Svolta a sorpresa del noto rapper americano Daddy Yankee. L’artista, divenuto famoso in tutto il mondo grazie ad alcune hit come ad esempio “Gasolina”, ha spiegato di voler abbandonare la musica per seguire la fede. Come si legge sul sito del Corriere della Sera al termine del suo ultimo concerto presso il Coliseo de Puerto Rico, il cantante ha salutato i fan per l’ultima volta, spiegando appunto di essere arrivato al termine del suo percorso artistico, e di iniziare invece quello spirituale. Daddy Yankee aveva anticipato la sua decisione già un anno fa, ma ha deciso di attendere la fine del suo tour mondiale per ufficializzare il tutto e soprattutto abbracciare i fan dopo 30 anni di carriera. E così che domenica scorsa, 3 dicembre, presso il Coliseo de Puerto Rico, la leggenda del reggaeton ha annunciato la fine della sua fortunatissima esperienza nel mondo della musica.



«Questo giorno – le parole di Daddy Yankee dal palco – per me è il più importante della mia vita… Stasera riconosco, e non mi vergogno di dirlo al mondo intero, che Gesù vive in me e che io vivrò per lui. Questa è la fine di un capitolo e l’inizio di uno completamente nuovo. Tutti gli strumenti che ho, la musica, i social media, un microfono, sono ora per il regno… Non seguite un uomo, io sono una persona, a tutti quelli che mi hanno seguito, seguite Gesù Cristo». Il 46enne cantante è apparso visibilmente commosso, prima di far cadere il microfono sul palco come ultimo gesto a conferma del suo addio al mondo della musica.



DADDY YANKEE DICE ADDIO ALLA MUSICA: LE PAROLE DEL 46ENNE ARTISTA

«Questa carriera è stata una maratona – ha aggiunto in seguito Daddy Yankee – .Per molto tempo ho cercato di riempire un vuoto nella mia vita che nessuno poteva colmare. A volte sembravo molto felice, ma mancava qualcosa per completarmi. Finalmente vedo l’obiettivo finale. Ora mi godrò con tutti voi ciò che mi avete dato. La gente dice che ho reso questo genere globale, ma siete voi ad avermi dato le chiavi per aprire le porte e rendere questo genere il più grande del mondo. Nei barrios, dove siamo cresciuti, la maggior parte di noi voleva diventare uno spacciatore. Oggi vado nei barrios e vogliono diventare artisti, e questo significa molto per me. Lavorerò sempre per non fallire, per ispirare tutti i ragazzi».

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