Non ce l’ha fatta più a sorreggere quell’immane peso, essere stata violentata quando era solo una ragazzina, e il suo stupratore essere rimasto impunito come se niente fosse. Daisy Coleman ha così deciso di farla finita e nelle scorse ore si è suicidata. La sua drammatica storia, assieme a quella di Audrie Pott, era stata racconta da Netflix in un documentario che era uscito nel 2016. Diretto da Bonni Cohen, ripercorreva appunto la vicenda di queste due giovani vittime di violenza, entrambe stuprate nel 2012: a gennaio Daisy (quando aveva solo 14 anni), e a settembre Audrie, mentre si trovava in California, a Saratoga. La Pott si era suicidata dieci giorni dopo l’accaduto, mentre la Coleman ha convissuto quattro anni con questo sfregio, fino a che ha deciso anch’essa di suicidarsi. Una vicenda che sembra quasi ripercorrere la serie tv “13”, pubblicata sempre su Netflix, e che racconta proprio la storia di una giovane ragazza del liceo, che dopo essere stata violentata, e per certi versi emarginata, ha deciso di ammazzarsi. Purtroppo la storia di Daisy è reale… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



DAISY COLEMAN SI È SUICIDATA A 23 ANNI, ULTIMO POST: “STANNO ACCADENDO COSE BRUTTE..”

Ci ha provato tanto ma alla fine non ce l’ha fatta e dopo otto anni da quel maledetto giorno Daisy Coleman si è suicidata a soli 23 anni. La giovane la cui storia, insieme a quella di Audrie, aveva dato vita ad un documentario per Netflix uscito nel 2016 e diretto da Bonni Cohen, ha deciso di togliersi la vita dopo aver combattuto a lungo con quell’incubo che da anni ormai la perseguitava consapevole che per quell’atto ignobile nessuno avrebbe mai pagato. Ne è certa la madre che ne ha dato notizia sui social proprio ieri spiegando che alla fine la figlia ha deciso di “liberarsi” da tutto questo dolore: “Mia figlia Catherine Daisy Coleman si è suicidata stasera…Era la mia migliore amica e una figlia fantastica…. Avrei voluto spazzare via tutto il suo dolore! Non si è mai ripresa da quello che quei ragazzi le hanno fatto e non è giusto. La mia bambina è andata via”.



DAISY COLEMAN SI E’ SUICIDATA A 23 ANNI

A questo post ne sono seguiti tanti anni, alcuni della stessa Melinda Moeller Coleman, altri di amici e familiari che hanno avuto modo di conoscere e amare la giovane Daisy Coleman che all’epoca della violenza sessuale aveva solo 14 anni. Lo stesso era successo Audrie Pott, altra protagonista del documentario, che si tolse la vita dieci giorni dopo essere stata violentata sempre nel 2012. La mamma ricorda la sua bambina e tutti i momenti terribili passati insieme per via della sua paura, di quello che le era successo e poi scrive: “È stata coraggiosa ma era stanca e spaventata, adesso è andata via per sempre”. In molti hanno comunque notato che il suo ultimo post Facebook sembrava quasi un appello, una richiesta d’aiuto: “Qualcuno vorrebbe affittare il mio appartamento per un mese mentre torno in Missouri? Stanno accadendo un sacco di brutte cose nella mia vita e mi sento come se stare lontano da tutto questo mi aiuterà a cambiare un po’ le cose…”

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