E’ un vero e proprio mistero la morte di Dakota Skye la 27enne pornostar americana. La giovane, il cui vero nome è Lauren Scott, è stata trovata senza vita in un camper di Los Angeles solo poche settimane dopo essersi fatta fotografare in topless nei pressi di un murales dedicato a George Floyd, l‘afroamericano ucciso da un poliziotto pochi mesi fa. Il decesso è avvenuto mercoledì e le cause ufficiali non sono ancora state reso note, ma Linda Arden, la zia della pornostar, ha parlato della giovane come di una ragazza dalla vita complicata: “È morta quasi esattamente due anni dopo la morte di sua madre, la mia sorellina, causata dalla dipendenza e dall’alcolismo – le sue parole riportate dal Sun – Lauren era il prodotto di una famiglia altamente disfunzionale che coinvolgeva droghe, alcol, abusi fisici, emotivi, verbali e sessuali”.
Secondo quanto emerso, Dakoya Skye era dipendente dal Fentanyl oltre ad essere alcolizzata ma stando ad alcune indiscrezioni non è da escludere che proprio la foto di cui sopra possa essere in qualche modo collegabile al suo decesso, visto che dopo averla mostrata sui social la star del porno era stata subissata da insulti.
DAKOTA SKYE, MORTA STAR DEL POR*O: “CERCAVA SOLO L’AMORE…”
Tra l’altro nell’ultimo anno aveva subito la perdita di due dei suoi anni a causa del covid, ed inoltre, il marito si era allontanato da lei sempre negli ultimi mesi. “Era un ragazza dolce – ha proseguito la zia nel suo racconto – ha vissuto con me quando era piccola. Amava la sua famiglia. Ha restituito tutti i suoi soldi per aiutare sua madre e i suoi fratelli. Era una tossicodipendente e un’alcolizzata. Ma in realtà tutto ciò che faceva era cercare l’amore, qualcuno che si prendesse cura di lei. Ero così spaventata per lei. Soffriva così tanto. Pensavo che ce l’avrebbe fatta. Era pulita da settimane”. E invece…