“Continuo a pensare che il concetto di due Stati sia una soluzione”, nonostante le parole durissime riservate a Israele. A dirlo è Ibrahim Shamseddine, politico libanese. Di antica famiglia sciita, è figlio dell’imam Mohammad Mahdi Shamseddine, scomparso nel 2001, tra i più famosi religiosi sciiti libanesi, ex presidente del supremo consiglio sciita del Libano e fautore della coesistenza pacifica tra cristiani e musulmani. Sua la frase “non c’è Libano senza i suoi cristiani e non c’è Libano senza i suoi musulmani”.
Ibrahim Shamseddine è stato ministro per le Riforme amministrative del Libano dal luglio 2008 al novembre 2009, come indipendente, nel governo di Fouad Siniora.
È dal 7 ottobre che si specula sul ruolo dell’Iran nel conflitto scatenato dall’attacco di Hamas a Israele. Qual è la sua opinione in merito?
L’Iran non nasconde il suo sostegno ad Hamas, anzi lo rende molto chiaro talvolta in modo imbarazzante.
Qual è invece il ruolo di Hezbollah in questa crisi?
Per quanto riguarda Hezbollah, è alleato di Hamas. Non ho informazioni se Hezbollah abbia partecipato o meno alla preparazione dell’attacco del 7 ottobre.
In Occidente e in Israele Hamas è stato paragonato allo Stato Islamico. Secondo Erdogan si tratta di un’organizzazione di liberazione. Lei cosa dice?
Hamas è un’organizzazione di liberazione. Ha commesso i suoi errori, ha i suoi problemi ed anche i suoi peccati, ma sicuramente non è come l’Isis. L’Isis assomiglia solo a se stesso ed è un’organizzazione artificiale, uno strumento politico, un Frankenstein militare.
Importanti commentatori, anche israeliani, hanno parlato, dopo l’attentato di Hamas, di “fine della dottrina Netanyahu”, cioè del tentativo di trovare con gli Accordi di Abramo un nuovo equilibrio tra Israele e gli Stati arabi alle spalle dei palestinesi. È così?
Non ci sarà equilibrio nella regione senza una soluzione accettabile per il popolo palestinese. Non sto dicendo “una soluzione giusta”: l’equità non è prevista né dalle Nazioni Unite né dagli Stati Uniti, ma neppure dall’Europa, che, purtroppo e sfortunatamente, ha manifestato il suo volto di Mr Hyde. A questo proposito, si tratterebbe di capire se la vera Europa è Mr Hyde oppure se il Dottor Jekyll la nasconde. In ogni caso né Netanyahu, né ogni altro primo ministro israeliano può più nascondersi dietro un accordo anomalo senza risolvere il problema palestinese.
Perché definisce “anomali” gli accordi di Abramo?
Per come li vedo io, gli Accordi di Abramo sono solo sofisticati accordi commerciali mescolati con alte dosi di cortesia da parte di padroni di casa gentili. Non sono veri e propri patti di pace. Mi dispiace per la decisione degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein e la trovo sbagliata. Trovo che quegli accordi siano anche un grave fallimento per la politica estera iraniana. I palestinesi sono vittime da 75 anni, ogni singolo anno e ogni singolo giorno, quindi non aspettatevi atteggiamenti palestinesi timidi e tiepidi.
Israele ha intensificato le operazioni a Gaza. Hezbollah interverrà? Oppure non lo farà, temendo la risposta israeliana contro il Libano?
I membri di Hezbollah sono cittadini libanesi. Indipendentemente dalle intenzioni o dalle istruzioni di Hezbollah, noi libanesi temiamo la brutalità e le aggressioni israeliane; le abbiamo viste, soprattutto nel sud del Libano, durante tutta la seconda metà del XX secolo, soprattutto nel 1982, 1993, 1996 e 2006. Il Libano è in uno stato di semi-caos: nessun presidente, governo provvisorio debole, parlamento corrotto, mancanza di senso dello Stato nelle forze di polizia, economia indebolita, moneta svalutata, amministrazione pubblica disfunzionale, presenza di sfollati siriani quasi soffocante. Di conseguenza, gli individui o i gruppi libanesi razionali devono tenere conto di tale “stato della nazione”.
Che importanza ha il fattore religioso in questa guerra, da una parte e dall’altra, da quella islamica e da quella ebraica?
Nelle leggi islamiche l’autodifesa è un obbligo, quando si è in grado, non solo un’opzione. E riguarda, oltre l’io individuale, la famiglia, la comunità e l’intera popolazione nazionale. Non entrerò in altre questioni religiose fondamentali, ma dirò questo: sono preoccupato, e preoccupato per la tranquillità delle relazioni islamo-cristiane. Le aggressioni e le occupazioni israeliane in Libano e Palestina sono un fattore di perturbazione della normale e stabile cooperazione islamo-cristiana. E per “normale” intendo una forma di cooperazione naturale e attesa.
Cosa pensa dello Stato di Israele?
Lo Stato di Israele è uno Stato di occupazione creato con l’artificio, uno Stato costruito, proprio come l’Isis.
Quale dovrebbe essere la soluzione al problema arabo-israeliano? Due popoli due Stati? Oppure è una prospettiva irraggiungibile?
Continuo a pensare che il concetto di due Stati sia una soluzione. Uno Stato palestinese indipendente in terra di Palestina con accordi speciali per Gerusalemme. Nella situazione attuale i palestinesi sono stipati in enclave che vengono continuamente erose dall’occupazione israeliana e dall’offensiva dei coloni. I palestinesi o sono animali, come li hanno descritti Netanyahu e il suo governo, oppure sono esseri umani con dignità e diritti, esseri umani con un’anima, cristiani e musulmani! Spetta alla comunità mondiale e al Vaticano dirlo in modo chiaro. Questo non riguarda Hamas, ma il popolo palestinese.
Il Governo Netanyahu ha responsabilità politiche?
Netanyahu e il suo governo di disadattati sono responsabili di aver spinto la situazione nell’abisso. Ricordiamoci la versione della cartina di Israele presentata da Netanyahu all’Assemblea generale dell’ONU nello scorso settembre, ricordiamoci delle dichiarazioni e delle azioni intraprese da alcuni dei suoi ministri.
Cosa pensa del ruolo svolto dagli Stati Uniti?
Gli Stati Uniti hanno la responsabilità, come sempre, di sostenere la soluzione accettabile, ma in concreto non hanno mai svolto un ruolo davvero giusto. E l’attuale amministrazione Biden è colpevole di aver scatenato la macchina omicida israeliana.
Secondo lei che cosa farà l’Iran?
Il governo iraniano è un potere calmo, pragmatico e calcolatore, con la sua piattaforma e i suoi slogan religiosi. Cercherà di guadagnarci. Dovrà sedersi al tavolo delle soluzioni e degli accordi, altrimenti rimarrà in piedi, al “banco dei problemi” che ha appositamente creato. È una realtà difficile e dolorosa, tanto per noi quanto per voi.
(Federico Ferraù)
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.