Il nome di Dale Pike, dal 1998 ad oggi è connesso alle pagine di cronaca nera internazionali e strettamente legato al nome di Chico Forti, l’italiano condannato negli Stati Uniti alla pena dell’ergastolo poichè accusato del suo omicidio. Un caso controverso che prende il via il 15 febbraio 1998 a Miami, quando il corpo senza vita di Pike fu rinvenuto su una spiaggia di Miami. Il giorno precedente aveva lasciato Ibiza, in Spagna, per affari. Avrebbe dovuto negoziare con l’italiano Enrico “Chico” Forti per l’acquisto di un hotel, il leggendario “Pike’s Hotels” di Ibiza, di proprietà del padre della vittima, Tony Pike. Poche ore prima del drammatico ritrovamento del suo cadavere, Forti si recò all’aeroporto di Miami a recuperare Dale Pike. Qualche ora più tardi, il suo cadavere fu rinvenuto da una bagnante di Virginia Key che dopo aver notato del sangue nella sabbia si imbatté nel corpo ormai esanime dell’uomo. Secondo i primi accertamenti, Pike fu ucciso con due colpi di pistola alla nuca esplosi da una calibro 22. Fu possibile identificare la vittima grazie al ritrovamento, poco distante dal luogo in cui giaceva la vittima, di una carta d’imbarco e del visto di ingresso che riportavano il nome di Dale. Accanto al corpo di Pike, anche un ciondolo del Pikes Hotel di Ibiza. Ancora un indizio: una carta telefonica anch’essa rinvenuta poco distante ed usata solo per comporre un numero, quello di Chico Forti.
DALE PIKE, UCCISO A MIAMI NEL 1998: COSA INCASTRÒ CHICO FORTI
Dale Pike era un australiano, originario di Sydney. Della sua vita privata non è mai trapelato molto, se non che era figlio di Tony Pike, fondatore del Pike Hotel di Ibiza, un tempo molto popolare tra le celebrità come Freddie Mercury e Julio Iglesias, e per essere stato teatro di feste selvagge. Quando il suo corpo fu ritrovato, la polizia trovò a poca distanza, nella sterpaglia, anche la sua camicia insanguinata e le sue scarpe, ma mai l’arma del delitto. Tra i tanti elementi che incastrarono Forti vi furono le sue bugie: l’italiano negò inizialmente di essersi recato in aeroporto per prendere Pike, ma fu smentito dai tabulati del sistema citofono dell’aeroporto in mano alla polizia di Miami. Quella note del delitto, inoltre, Chico mentì anche alla moglie sul luogo in cui si trovava. Dopo aver appurato i sospetti sull’uomo, la polizia si mise anche alla ricerca di tracce fisiche della presenza di Chico sul luogo del delitto di Pike: perquisì la sua auto tre volte, e solo l’ultima volta trovò il quantitativo di circa un cucchiaino di sabbia nell’attacco del rimorchio, la medesima sabbia che, secondo un esperto, corrispondeva a quella della spiaggia di Virginia Key dove fu trovato cadavere Dale Pike. Nel giugno 2000 Enrico Forti è stato condannato all’ergastolo senza condizionale. L’uomo ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio di Dale Pike, e spera di far commutare la sua sentenza. Forti, come rammenta la CBS, avrebbe spiegato che dopo aver preso Dale Pike all’aeroporto, lo aveva lasciato al ristorante Rusty Pelican, a due miglia dalla scena del crimine. Se ciò fosse vero, cosa è successo poi all’uomo prima di andare incontro al suo destino?