MASSIMO D’ALEMA IN LODE (ANCORA) DELLA CINA

Secondo Massimo D’Alema, la Cina oggi «contribuisce all’ordine mondiale» ed è un esempio a cui guardare anche per la «lotta alla povertà». Bene, fermiamoci un attimo e ripartiamo che con due “botte” così iniziali potremmo aver tramortito il malcapitato lettore. Negli ultimi anni il “modello Cina” è stato più volte mostrato qui in Italia come qualcosa di spendibile per diversi campi, dall’economia alla politica fino alle regole anti-Covid: proprio così, come il consigliere del Ministro della Salute che nutre per il modello cinese nella lotta alla pandemia un esempio a cui guardare, dimenticando forse che si tratta di un regime dove tra diritti calpestati e silenzi ignobili sule origini del virus sarebbe quantomeno da metterne in dubbio la presenza nel Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU di cui fanno clamorosamente parte.



Ecco però che nella lunga intervista a China Radio Internazionale (CRI) andata in scena presso l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, si toccano livelli finora davvero raramente raggiunti: l’ex Premier di origine smaccatamente comunista quasi si “prostra” alle “meravigliose” politiche umanitarie ed economiche del più grande regime al mondo tutt’ora esistente. Secondo D’Alema, torniamo a bomba, negli ultimi anni la Cina ha registrato «importanti risultati di sviluppo nei campi dell’economia, della scienza, della tecnologia, dell’istruzione» e così via, «fornendo anche contributi positivi alla crescita e alla governance globali». Lotta alla povertà e piani a lungo termine (con brividi alla schiena ripensando a quelli sovietici di inizio Novecento, o dei più “recenti” della medesima Cina di Mao Tse-Tung): «La Cina contribuisce all’ordine mondiale e il suo sviluppo offre una prospettiva alle nuove generazioni».



“CINA HA FATTO USCIRE DALLA POVERTÀ MILIONI DI PERSONE”: COSA HA DETTO D’ALEMA

Tanto come avvenne nell’intervista di quasi un anno fa a “New China Tv”, il fondatore di Articolo1-Mdp – attuale presidente della Fondazione Italianieuropei – si prodiga in lodi e apprezzamenti per il lavoro svolto dall’era Xi Jinping alla guida della Cina: «ha fatto uscire dalla povertà centinaia di milioni di persone». Non solo, sempre secondo Massimo D’Alema la Cina dovrebbe essere presa a modello «soprattutto per i Paesi in via di sviluppo», in quanto trainante per il «salto tecnologico in avanti e gli inventi investimenti sulla ricerca scientifica». Per l’ex Premier, Pechino non può più essere considerata solo la “fabbrica del mondo”, bensì «un Paese che in molti settori ha una posizione di avanguardia, grazie a uno straordinario processo di innovazione» e agli investimenti anche nell’istruzione, che hanno consentito a sue diverse università di entrare nel rating delle migliori al mondo».



I diritti umani calpestati di continuo; la società di Hong Kong “rieducata” per non protestare più a favore della democrazia; le poche libertà religiose, comprese per la Chiesa cattolica (con ondate di arresti che non si placano da decenni); la libertà di stampa assente; il diritto alla critica assente o quasi; i social occidentali vietati; gli arresti con scene inquietanti per chi si oppone alla reclusione coatta solo se banalmente positivo al Covid; la minaccia di invadere Taiwan… Come vedete ci siamo limitati a riassumere solo in “titoli” alcuni dei molteplici elementi che dovrebbero far accorgere chiunque, non solo un ex Presidente del Consiglio informato e intelligente, della pericolosità di una dittatura dichiaratamente comunista (per loro stessa ammissione e costituzione). Ok la realpolitik e la diplomazia, ma arrivare a elogiare la Cina come Paese guida dell’ordine mondiale contro le crisi economiche e di poverià, ecco diciamo che ce ne vuole. Tra i pochi a commentare in Italia, a livello politico, le dichiarazioni di D’Alema ai media cinesi v’è stata la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Massimo D’Alema esalta il modello di società cinese. Uno Stato autoritario che calpesta i diritti umani e perseguita i dissidenti. Un Paese che invece di fornire spiegazioni sulle possibili origini del Covid a Wuhan ha accusato l’Italia di esserne responsabile. Solo la sinistra italiana e i 5 stelle possono ammirare “modelli” del genere…».