La guerra in Ucraina scatenata dalla Russia «non ha senso» ed è «destinata a non avere fine» per Massimo D’Alema, secondo cui la Cina si sta seriamente chiedendo qual è la soluzione al conflitto. Ad esempio, ha convocato a Pechino 70 personalità: tra i 7 europei c’è proprio l’ex premier, che invece sente di essere ignorato dal Pd, visto che non gli ha mai chiesto un parere. Infatti, è ospite della festa dell’Unità, ma per parlare di Enrico Berlinguer, che lo rimproverò quando vinse una partita a scopone con Andreotti e Pertini. Quest’ultimo non la prese affatto bene, quindi Berlinguer gli ricordò che «le persone intelligenti non sono arroganti», mentre lui si era dimostrato tale.



D’Alema ne parla al Fatto Quotidiano, arrivando al presente, alla guerra a Gaza: «L’Occidente usa il solito doppio standard: gli amici hanno la mano libera, gli altri devono subire». Si torna alla politica italiana e a un appunto alla premier Giorgia Meloni, a cui è bastato conquistare 12 milioni di voti per andare a Palazzo Chigi, mentre ai suoi tempi ne servivano 20 milioni. Di sicuro, la sinistra ha commesso l’errore di allontanare gli operai e la fascia della società che ha maggiore problemi, quindi sono diventati distanti e questi voti sono andati persi.



D’ALEMA “CONTE E RENZI? PESO DIPENDE DAI VOTI”

Per quanto riguarda la sfida del campo largo, Massimo D’Alema avverte Giuseppe Conte e Matteo Renzi: «Ognuno peserà per i voti che ha». Ma comunque, prima che si riesca a creare davvero un’alleanza, andranno superati una serie di esami: l’ex premier fa l’esempio delle prossime elezioni regionali e comunali, nelle quali bisognerà dimostrare coerenza. Merita allora un plauso la segretaria del Pd Elly Schlein perché, spiega D’Alema come riportato dal Fatto Quotidiano, non fa l’errore di fare il gioco della torre. Infatti, ricorda quando fece l’alleanza con Lamberto Dini in extremis.



Per quanto riguarda il suo passato, ribadisce di essere stato comunista, cosa che non mancava di evidenziare Silvio Berlusconi, e soprattutto di essere fiero di ciò, invece riguardo un’eventuale “chiamata” del Pd si tira indietro: «Sto bene dove sto». Quel che invece è disposto a fare è fornire consigli e idee, per questo è sempre disponibile.