Massimo D’Alema e la Cina, un feeling rinsaldato in occasione del centenario del Partito Comunista cinese. La forza atlantista è uscita fortemente rafforzata dal G7 in Cornovaglia e Pechino ha deciso di “rispolverare” i pezzi da novanta della politica nostrana. L’intervista rilasciata dall’ex premier a New China Tv non lascia spazio a dubbi, considerando i grandi elogi nei confronti del regime…



«Nel corso di un periodo di tempo molto breve la Cina ha compiuto uno straordinario progresso verso la modernità e verso il progresso, forse rimane il grande merito storico del Partito Comunista. Io credo che la cosa più importante che la Cina è riuscita a fare sia di fare uscire almeno 800 milioni di persone dalla povertà, un risultato straordinario. Mai nessun Paese della storia dell’umanità è riuscito a realizzare una così immensa trasformazione della vita delle persone», ha esordito Massimo D’Alema, ma non è tutto…



MASSIMO D’ALEMA: “SERVE COLLABORAZIONE CINA-OCCIDENTE”

Nel corso della lunga intervista, Massimo D’Alema ha ribadito i grandi meriti del Partito Comunista cinese: «Oggi la Cina è un Paese nel quale la piaga della povertà è stata sconfitta o ridotta, questa è una conquista storica straordinaria. Naturalmente apprezzo anche quello che è avvenuto nel corso degli ultimi anni, c’è stato un impegno importante per cambiare il modello di sviluppo cinese, soprattutto nel senso di uno sviluppo più compatibile con l’ambiente, più attento ai consumi interni. La pandemia, ma anche i problemi del post-pandemia, richiede una forte collaborazione internazionale. Direi un salto di qualità della collaborazione internazionale». E Massimo D’Alema è assolutamente a favore di un ritorno alla collaborazione tra Pechino e i paesi occidentali, a partire dall’Italia: «E’ evidente che il mondo occidentale è diverso dalla Cina, ma credo che in questo momento lo sforzo principale debba essere quello di riprendere la via di una forte collaborazione. Per usare un’espressione antica, il grande problema di oggi è come ricostruire le condizioni di una coesistenza pacifica tra sistemi diversi e di una collaborazione efficace per affrontare le sfide comuni».