Dalida, icona senza tempo della musica francese e mondiale, ricordata e celebrata nella puntata di oggi, venerdì 21 agosto 2020, di Techetechetè in onda su Raiuno. Una carriera unica e straordinaria quella di Yolanda Gigliotti, in arte Dalida, che dal Cairo ha conquistato le classifiche di tutto il mondo. Giovanissima a soli 17 anni si fa conoscere e apprezzare per la sua dirompente bellezza conquistando il titolo di Miss Egitto; un titolo prestigiosissimo che le apre le porte prima del cinema egiziano e poi di quello europeo. Dalila, questo il suo primo nome d’arte, decide di farsi chiamare Dalida su consiglio dello scrittore Albert Machard decide di affermarsi in Francia grazie anche all’incontro con Lucien Morisse, direttore artistico di Europe1 e suo primo marito. Nel 1957 pubblica il primo album dal titolo “Son nom est Dalida” facendosi conoscere grazie alla hit “Bambino” con cui vince il disco d’oro e le viene offerta la possibilità di aprire i concerti di Charles Aznavour all’Olympia di Parigi. L’ascesa di Dalida è dietro l’angolo: la sua voce conquista la Francia, il tempo dell’Olympia, ma ben presto supera anche i confini transalpini. Amatissima non solo in Francia, ma anche in Europa, Dalida si impone anche in Italia interpretando i successi di Domenico Modugno, Mina e Gino Paoli. Se la vita professionale è piena di successi, nel privato Yolanda vive di amori intensi, ma difficili. Prima il matrimonio naufragato con Lucien Morisse, la storia con il pittore Jean Sobieski, la passione con Alain Delon, il giornalista Christian de la Mazière e la storia con il cantautore Luigi Tenco con cui gareggia al Festival di Sanremo del 1966 con la canzone “Ciao amore ciao”. Una partecipazione rimasta nella storia per il tragico epilogo visto che Tenco si tolse la vita dopo aver scoperto di non essere passato alla fase finale della kermesse.
Dalida: la morte di Luigi Tenco e…
A ritrovare il cadavere senza vita di Tenco per prima è proprio Dalida, una morte che segna in maniera indelebile la sua vita. L’artista cerca di riprendersi: seguono nuovi successi, le prime canzoni disco music, tour mondiali e la vendita record di 85 milioni di dischi, ma nel privato Yolanda è sempre più sola. La morte comincia più volte a bussare alla sua morte visto che prima l’ex marito ed amico Lucien Morisse e poi il compagno Richard Chanfray decidono di suicidarsi. Due morti che, unite a quella di Tenco, segnano l’equilibrio psicologico di una donna tanto amata, ma tanto sola. Dopo due tentativi di togliersi la vita, Yolanda riesce ad uccidere Dalida la notte del 3 maggio del 1987 con un cocktail di barbiturici. Accanto al letto il biglietto d’addio: “perdonatemi, la vita mi è insopportabile”. Dieci anni dopo è il fratello Orlando a raccontare quella tragica notte ospite dello speciale “Dalida, Amore mio” di Paolo Limiti: “annunciò alla servitù che quella sera sarebbe andata a teatro e per essere sicura che anche la fedele governante Jacqueline, si prendesse una serata di libertà, Dalida l’ accompagnò personalmente a casa. Poi tornò a piedi. Salì in camera sua e per la prima volta, si è addormentata dopo aver spento le luci. Dalida aveva il terrore di dormire al buio e non l’aveva mai fatto. Yolanda ha voluto uccidere Dalida perché il conflitto tra la donna e l’artista era ormai insaziabile. Dalida aveva tutto, il successo, la ricchezza. Yolanda invece era rimasta sola, senza un uomo e senza figli. Insomma, senza una famiglia e senza affetti”.