Si parla di violenza verso i minori e i giovani negli studi di Storie Italiane, e ospite del programma di Rai Uno condotto da Eleonora Daniele anche Leopoldo Mastelloni, che ha svelato di aver subito delle molestie quando era un ragazzino: “Ho subito più volte da ragazzino – le sue parole – ero innocente e stupido, se ne sono accorti a casa da un mio malumore, sono andati ad indagare… La mia timidezza mi ha difeso da tutte le molestie, io arretravo, mi si domandava perchè non volevo vedere “Mister X” e io dicevo che era antipatico, e quell’uomo è stato poi allontanato. Piano piano – ha proseguito – si è scoperto il tutto però non si è andati fino in fondo perchè non c’è stata nessuna denuncia, io ho fatto in modo che non succedesse. All’epoca avevo 13 anni – svela Leopoldo Mastelloni – e sono uguali ai 5 anni di oggi. Ero sbalordito che delle persone a cui mi avevano raccomandato, che dovevano essere esempi di vita, facessero cose che non riuscivo a capire e che non riscontravo con altri. Poi sono diventato forte, quello che mi spaventa e chi non ce la fa”.



LEOPOLDO MASTELLONI E DALILA DI LAZZARO: LE VIOLENZE SUBITE

In collegamento anche Dalila Di Lazzaro, che ha svelato anch’essa di aver subito violenze: “Ne sono qualcosa di violenze – racconta – ne ho subite 3, una da piccina, una a 12 anni e una a 17, è un tema terribile, conosco il problema ed è terrificante e a queste persone non si riesce mai a fargli nulla, per lo meno durante i miei anni. A 5 anni sono stata violentata da un parente, a 12 da uno che abitava nella pensione di mia mamma, e uno a 17 che mi ha rapito e portata via per giorni. A mia mamma non gliel’ho detto io ma la donna di servizio, non c’è stato nulla perchè erano parenti stretti, a me mi hanno lasciato sul limbo e non mi hanno detto nulla. Una storia difficile, non mi hanno protetta ma sono riuscita a perdonare tutti, questa mia vita mi ha dato la possibilità di comprendere e di perdonare, ho compreso la follia e son riuscita a farmela scivolare addosso”. Dalila Di Lazzaro ha poi aggiunto e concluso: “Quando avevo mio figlio che andava a scuola ero sempre sul ‘chi va là’ su questo fronte, gli chiedevo sempre se andava tutto bene, avevo tante angosce per lui e meno male che non è mai successo nulla, ma se qualcuno accanto a me era ‘troppo’, io ero molto attenta”.

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