La metà dei prodotti falsi, vietati o pericolosi che entrano in Italia provengono dalla Cina. Parliamo di 79 milioni di pezzi in tutto che sono stati sequestrati negli ultimi tre anni. È quanto emerso dallo studio della Banca dati antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e da un’analisi degli interventi della Guardia di Finanza nella lotta alla contraffazione presi in esame da Milena Gabanelli e Simona Ravizza su Dataroom. È noto che la Cina sia la più grande fabbrica di contraffazione al mondo, ma non è chiaro a quali rischi ciò ci espone. Ai varchi doganali vengono intercettati giocattoli, carte da gioco, articoli per le feste, automobiline, bambole e peluche che violano diversi marchi famosi. Solo nell’anno della pandemia il 68% della merce bloccata in quanto falsa ha riguardato borse, occhiali da sole, bigiotteria e orologi, che poi entrano nel circuito legale. Ma arriva di tutto, anche abbigliamento, cellulari, giocattoli e apparecchi elettronici. C’è poi un altro aspetto che viene spesso sottovalutato: la frode in commercio. Ci sono prodotti spacciati per altro, come alimentari e mascherine. Siccome la dogana italiana è l’unica in Europa ad avere un laboratorio che certifica le caratteristiche dei prodotti alimentari e delle mascherine, questa merce arriva via terra dopo essere sbarcata altre dogane europee.



MERCE CONTRAFFATTA, COME ARRIVA DALLA CINA

Ci sono poi i prodotti pericolosi, come i farmaci non ammessi e sequestrati, soprattutto quelli per la disfunzione erettile. Arrivano sigarette di contrabbando, pezzi di elettrodomestici, parti di ricambio di automobili, stufe elettriche con false certificazioni e articoli con sostanze tossiche, come abiti, calzature e giocattoli. Questi ultimi sono spesso realizzati con prodotti chimici dannosi per la salute. Ad esempio, sono stati trovati ftalati. Queste sostanze possono provocare lesioni al fegato e ai reni, anomalie del sistema riproduttivo. È stato riscontrato anche cromo e cadmio. Solo negli ultimi tre anni i giocattoli pericolosi arrivati dalla Cina e sequestrati in Italia sono stati oltre 560mila. Ma come arriva tutta questa merce? Milena Gabanelli e Simona Ravizza spiegano che viaggia con quella regolare in navi container, voli cargo o tramite i confini terrestri dopo lo sdoganamento in Paesi europei dove i controlli sono meno rigidi. I prodotti spesso circolano separati negli imballaggi o senza etichette per aggirare le procedure di controllo. Una parte finisce sulle bancarelle, l’altra in esercizi commerciali, negozi online e catene di distribuzione.



In Italia l’attività di controllo è svolta in particolare dalla Guardia di Finanza che negli ultimi tre anni ha sequestrato altri 42,5 milioni di prodotti contraffatti. Di questi 29,5 milioni sono giocattoli. Il 65,5% è stato intercettato nei depositi, oltre il 25,5% in fase di commercio, il resto durante il trasporto. Si tratta di un fenomeno gigantesco che danneggia l’economia legale su cui i consumatori hanno un grande peso. Sono le nostre scelte, infatti, ad alimentare o affossare questo mercato. Allora bisogna fare attenzione al marchio CE che viene mascherato da un altro (China Export), inoltre l’etichetta deve avere la traduzione in italiano. Il buon senso però deve essere la prima arma di difesa: dietro un prezzo troppo basso spesso si nasconde una fregatura.

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