La frenesia di avere, oggi, all’ultimo minuto, un governicchio balneare, come i peggiori tempi della Dc, ufficialmente è per approvare una riforma del numero dei parlamentari che era in salamoia da un anno. In realtà serve ad allungare i tempi di permanenza in poltrona di parte di questo Parlamento e dare tempo a un paio di persone, Giuseppe Conte e Matteo Renzi, di creare propri partiti per essere indipendenti e galleggiare politicamente alle prossime elezioni. Il programma poi sarebbe quello di battere Salvini con Conte e Renzi.



La politica è calcolo del possibile che combina le ambizioni dei politici, sulle cui gambe corrono poi le trasformazioni del reale. I disegni di ritardare, incastrare programmi sono quindi legittimi e normali. Ma essi avranno poi successo nell’obiettivo finale di battere il leader della Lega Matteo Salvini?

Dopo qualche mese di governicchio, una finanziaria che non potrà che essere di lacrime e sangue vista la situazione finanziaria del paese, e scritta proni a qualunque cosa dica Bruxelles, è facile pensare Salvini avrà il 50% nei sondaggi.



Salvini non si batte certo impedendo alla gente di andare a votare adesso e quindi convincendo tutti che si vuole defraudare la democrazia. Si batte creando un vero programma comprensibile e affidabile di ricostruzione nazionale. Se il programma non c’è, o non c’è fiducia nell’alternativa, occorre far governare la Lega. A Renzi o Conte non piace? Presentino idee forti diverse.

In mancanza di alternative il migliore antidoto a Salvini è farlo governare; se farà bene, sarà bene per tutti, se farà male si tornerà alle urne. Non sarà la prima o l’ultima elezione vinta da un premier che fallisce.



I sui avversari vogliono creare una demonizzazione di Salvini dipingendolo come Mussolini. La stessa propaganda con gli stessi stereotipi contro Berlusconi per decenni non funzionò e anzi lo aiutò a vincere. Cioè demonizzare Salvini e allontanare le elezioni è tutta propaganda gratis per la Lega. Giusto o sbagliato che sia, i simpatizzanti leghisti credono che Salvini sia l’uomo della provvidenza. Chi non lo crede deve provare che non è così, proporre alternative costruttive, non demonizzarlo. La demonizzazione è l’altra faccia dell’idolatria: entrambe allontanano da Dio.