STOCCARDA – Dopo la batosta della sentenza di Karlsruhe, il Governo semaforico deve incassare un altro colpo basso dal Tribunale amministrativo superiore di Berlino-Brandeburgo. Non avendo la Germania rispettato gli obiettivi ecologici fissati dal “Climate Protection Act” relativamente ai settori dei trasporti e dell’edilizia, il Governo deve ora intervenire con misure di emergenza. La Corte ha così accolto le istanze presentate dalla Deutsche Umwelthilfe (DUH) e dall’associazione ambientalista BUND. Il problema è che i soldi non ci sono. Le cose da fare invece non mancano.



Il tema è stato discusso in un recente podcast di Handelsblatt, dal capo economista Bert Rörup di Handelsblatt e dall’economista tedesco Michael Hüther, direttore dell’Institut der deutschen Wirtschaft. Rörup è costernato per la situazione dei trasporti ferroviari: ormai il 50% delle corse sono in ritardo. Il finanziamento di 25 miliardi di euro previsto per raddrizzare la situazione potrebbe svanire nel buco di bilancio. Anche i ponti di Colonia non stanno messi bene, rincara la dose Hüther, che ha un’idea geniale: scorporare i contributi ecologici e quelli legati alla trasformazione digitale dal calcolo del debito. Un vecchio trucco, molto in voga anche dalle nostre parti.



Il nume tutelare che veglia sui conti pubblici tedeschi è la “casalinga sveva” (schwäbische Hausfrau), una figura mitologica di cui vengono lodate le pratiche economiche esemplari. Per non spendere troppo, porta in tasca un riccio, le cui spine le impediscono di scavare nelle tasche troppo spesso e troppo a fondo. La casalinga sveva rimane gelida quando sente parlare di budget supplementare, pacchetto di salvataggio, programma di stimolo economico finanziato dal debito, sospensione del freno all’indebitamento.

Come ricordato da Melanie Mühl su FAZ, fu Angela Merkel a rendere la casalinga sveva una figura di spicco durante la crisi finanziaria del 2008, con queste parole: “Avreste dovuto semplicemente chiedere alla casalinga sveva. Ci avrebbe detto: a lungo termine non si può vivere al di sopra delle proprie possibilità”. Né possiamo dimenticare la passione di Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze durante l’era Merkel, per l’avarizia della casalinga sveva. Secondo Schäuble, la generosità è controproducente.



Secondo altri osservatori, il bilancio statale non dovrebbe essere gestito come un bilancio privato. In una recente intervista a der Spiegel, l’economista danese Jacob Funk Kirkegaard ha dichiarato che il paragone della casalinga sveva denota analfabetismo economico. Secondo Kirkegaard, le casalinghe invecchiano e devono risparmiare per la pensione, mentre gli Stati sono eterni. Ma si può vivere per sempre solo se la famiglia lavora e l’economia gode di buona salute per i decenni a venire.

Più concretamente, cosa stanno progettando le tre casalinghe sveve (Scholz, Habeck e Lindner) per uscire dall’impasse? Una delle idee è la riduzione del Bürgergeld. Si tratta del Reddito di cittadinanza in salsa teutonica, che da gennaio 2023 ha sostituito il contributo “Hartz 4”. In base alle regole attualmente in vigore, un single riceve un importo di 502 euro, mentre una coppia può contare su 902 euro. Dal 2024 era previsto un aumento del Bürgergeld del 12%, anche per compensare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Ma d’altra parte, l’inflazione non sta forse diminuendo?

Continuano nel frattempo le notizie negative. Le esportazioni tedesche sono diminuite a ottobre dello 0,2%, fermandosi a 126,4 miliardi di euro. La riduzione (la seconda consecutiva) ha sorpreso gli economisti, che si aspettavano un aumento dell’1,1%, dopo il calo del 2,5% registrato a settembre. Anche le importazioni sono diminuite (per il quinto mese consecutivo) dell’1,2% a 108,6 miliardi di euro. I motivi del rallentamento sono riconducibili alla debolezza della congiuntura europea, mentre i partner internazionali (Usa e Cina) danno segni di ripresa.

Anche i test PISA sono andati male, facendo registrare il risultato peggiore di sempre. Le studentesse e gli studenti tedeschi presentano lacune nelle competenze linguistiche, in matematica e scienze naturali. In aritmetica il punteggio è passato da 500 a 475 punti, in lettura da 498 a 480 e in scienze da 503 a 492. Tra le ragioni della scarsa performance, lo studio cita gli effetti della pandemia, ma anche l’elevato numero di migranti nelle scuole tedesche.

Mala tempora currunt insomma, tranne che per il partito AfD, le cui quotazioni sono in rialzo in tutti i Bundesländer.

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