STOCCARDA – L’indice IFO del clima economico, il barometro più importante per l’economia tedesca basato su un sondaggio condotto su circa 9.000 manager, è sceso a dicembre a 84,7 punti dal valore di 85,6 punti di novembre. Si tratta del sesto calo in sette mesi e del livello più basso da maggio 2020. Sebbene le aziende valutino la propria situazione economica in modo meno scettico rispetto al passato, le prospettive per i prossimi mesi restano improntate al pessimismo. “La debolezza dell’economia tedesca è diventata cronica”, ha affermato il presidente dell’IFO Clemens Fuest.
L’industria automobilistica rimane nell’occhio del ciclone, con conti economici in deterioramento per due ordini di motivi: 1) il mercato cinese (un terzo del mercato mondiale) ha virato in tempi rapidi dal combustibile fossile tedesco di lusso all’elettrico cinese; 2) il mercato europeo è fiacco, perché i consumatori stanno alla finestra in attesa di capire quale sarà la tecnologia vincente.
Molti imputano la crisi attuale allo stop delle auto termiche, deciso dall’Ue a partire dal 2035. Non è però chiara la logica dell’accusa a questa misura, che di fatto incentiva l’elettrico. Come detto, gli attuali problemi di Volkswagen, Mercedes e Bmw sono legati al crollo delle vendite nel mercato cinese, dove i clienti comprano elettrico non tedesco. L’Ue e il mercato cinese vanno quindi nella stessa direzione e la palla è nel campo delle case automobilistiche, che devono offrire prodotti competitivi.
Come vanno le cose negli altri Paesi DACH? In Austria non benissimo: secondo il WIFO (Wirtschaftsforschung, istituto austriaco di ricerca economica), il Pil dovrebbe far registrare un modesto +0,2%, per poi riprendere slancio nel 2025. L’azienda motociclistica KTM, che in in Austria impiega attualmente circa 5.000 persone, riproduce in piccolo i problemi di Volkswagen. Entro l’inizio del 2025 verranno tagliati in Austria circa 300 posti di lavoro, alcuni dei quali verranno delocalizzati in India e Cina. Nel corso del 2024, sono già stati persi 700 posti di lavoro.
Bene invece la Svizzera. Secondo l’Ocse, l’economia svizzera cresce leggermente più velocemente del previsto e alla fine del 2024 il Pil dovrebbe aumentare dell’1,3%, mentre per il 2025 si prevede un +1,5%, in accelerazione rispetto alla stima precedente (+1,4%). L’Ocse prevede un’ulteriore accelerazione anche nel 2026 (+1,9%).
La buona performance dell’economia elvetica potrebbe essere dovuta al fatto che i suoi settori principali (big pharma, banche, turismo, cioccolato e formaggio coi buchi) sono ancora immuni dalla concorrenza cinese. Un altro fattore di successo potrebbe essere costituito dagli introiti provenienti dalle multe per (minimi) eccessi di velocità che il sottoscritto paga regolarmente. Un nuovo codice della strada che dovrebbe entrare in vigore prossimamente potrebbe migliorare o peggiorare ulteriormente il bilancio, a seconda dei punti di vista.
Continua il momento negativo delle ferrovie tedesche. Secondo uno studio comparativo condotto dall’organizzazione europea “Transport & Environment” su 27 operatori ferroviari europei, DB e Flixtrain (il braccio ferroviario di Flixbus) ottengono risultati mediocri: DB si colloca al 16° posto, mentre Flixtrain si piazza al 20°. Al vertice ci sono le Ferrovie Federali Svizzere FFS (fin qui niente di strano) e (incredibile a dirsi) l’italiana Trenitalia.
Quest’ultima ottiene 7,7 punti su dieci in quasi tutti i settori, conquistando addirittura il primo posto nella categoria “tariffe speciali e sconti”. Le FFS (voto complessivo 7,4) ottengono invece il miglior rating di affidabilità in Europa con un punteggio di 7,8. All’ultimo posto si trova Eurostar, la società che gestisce i treni ad alta velocità attraverso l’Eurotunnel, che sconta prezzi elevati ma anche scarsa affidabilità.
Sul fronte politico, come previsto il Cancelliere Scholz è stato sfiduciato al Bundestag. Nella votazione, 207 deputati hanno votato a favore di Scholz, 394 contro e 116 si sono astenuti, come ha annunciato il Presidente del Bundestag Bärbel Bas. Dopo il voto, il Cancelliere si è incontrato con il Presidente federale Steinmeier per proporre lo scioglimento del Bundestag, aprendo la strada alle elezioni anticipate previste per il 23 febbraio 2025.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI