STOCCARDA – Del malaise che affligge l’economia tedesca abbiamo già riferito. Numerose crisi si sono succedute a partire dal 2020, con conseguenze pesanti per l’industria europea e tedesca in particolare. Anche la cronaca degli ultimi giorni appare foriera di nuove sventure. Tuttavia, come riportato nell’ultimo numero di Wirtschaftswoche, ci sono anche dei segnali positivi, che lasciano spazio a un moderato ottimismo.
Germania e Francia vogliono intensificare la collaborazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale, per (provare a) fare concorrenza a Usa e Cina. L’obiettivo strategico è raggiungere un compromesso fra regolamentazione (in cui l’Ue è campione mondiale) e competitività. La collaborazione franco-tedesca punta a rendere più attraenti le condizioni per le start-up europee, mettendo a disposizione dataset di grandi dimensioni e potenza di calcolo, arginando il “brain-drain” che porta molti professionisti del settore a cercare fortuna dall’altra parte dell’Atlantico.
In passato, le iniziative del duo franco-tedesco volte a insidiare il predominio dei colossi Usa sono stati caratterizzate da luci e ombre. La luce più grande è rappresentata da Airbus, che si è trasformato negli anni in un formidabile competitor in grado di contendere la leadership di Boeing. Una delle (più numerose) ombre è invece incarnata da “Quero” (da non confondersi con “Quelo”, il personaggio di Corrado Guzzanti), nato con l’ambizione di rimpiazzare Google e finito sepolto in un mare di scartoffie. Forse gli europei se la cavano meglio con l’hardware che con il software: vedremo come andrà questa volta.
Mentre le alte sfere governative sono impegnate a definire una strategia di alto profilo, anche l’iniziativa privata dà qualche segno di vita. A Heilbronn sta sorgendo un “Innovation Park for Artificial Intelligence (IPAI) “, che si ripromette di diventare “the global home of humane AI”. Il Land del Baden-Württemberg e la fondazione Schwartz (che prende il nome dal fondatore di Lidl) hanno investito 100 milioni di euro, anche se in futuro dovrebbero affluire somme molto più consistenti. L’obiettivo, secondo il Direttore della fondazione Reinhold Geilsdörfer, è realizzare entro il 2027 un “piccolo villaggio intelligente”, con laboratori di ricerca, un data center e spazi condivisi per aziende e start-up.
Dell’IPAI farà parte anche uno dei primi “GovTech Campus” tedeschi: si tratta di centri di irradiazione tecnologica concepiti per ottimizzare le procedure delle amministrazioni pubbliche. Il Sindaco di Heilbronn Harry Mergel (Spd) ha sottolineato l’importanza dell’intelligenza artificiale per aumentare l’efficienza dell’amministrazione comunale. L’adozione di soluzioni basate sull’IA promette di semplificare il funzionamento delle istituzioni pubbliche, consentendo una gestione più efficiente della burocrazia, che rappresenta uno dei principali ostacoli alla crescita economica (in Germania e non solo).
Anche la start-up “Aleph Alpha” intende accamparsi nel parco. L’azienda, fondata nel 2019 a Heidelberg-Wieblingen, sviluppa il modello linguistico “Luminous”, un potenziale competitor per ChatGPT, Anthropic, Bard e compagnia parlante. L’obiettivo, secondo il Ceo Jonas Andrulis, è sviluppare un Large Language Model in grado di fornire informazioni (e in futuro prendere decisioni) in base a regole comprensibili e fonti trasparenti, a differenza di ChatGPT che, almeno nella forma attuale, è soggetto ad “allucinazioni”.
Sul fronte politico, dobbiamo rendere conto dei risultati delle elezioni regionali in Baviera e Assia. Nel Bundesland dell’Oktoberfest, la Csu ha vinto nettamente con il 37% dei voti; gli “Elettori Liberi” sono il secondo partito, seguiti dall’Afd; i Verdi hanno perso qualche voto; la Spd è ai minimi storici; l’Fdp non ha raggiunto il quorum per entrare nel parlamento regionale. Si registra quindi la vittoria delle destre, come direbbe Fausto Bertinotti (gli Elettori Liberi sono un partito di centro destra, a metà strada tra Csu e Afd).
Situazione analoga anche nel Bundesland dell’Assia: Cdu primo partito con il 34,6% dei consensi; Verdi e Spd al secondo e terzo posto con il 14,8% e 15,1% rispettivamente; Afd al quarto con il 18,4%; Fdp al quinto con il 5%, valore che consente l’ingresso nel parlamento regionale. Secondo un sondaggio riportato da Tagesschau, i temi che hanno influenzato il voto sono, nell’ordine: economia, politica energetica, immigrazione, istruzione e sicurezza.
I risultati elettorali lasciano trapelare un anelito nostalgico per l’era Merkel, un’età dell’oro in cui le cose andavano bene. Nell’età del ferro (e fuoco) attuale, la mente degli elettori tedeschi ritorna a quei tempi gloriosi, anche se alcuni detrattori della ex Bundeskanzlerin individuano proprio nelle scelte dei Governi Merkel (ad esempio, in tema di politica energetica) il germe dei problemi attuali. Ma, si sa, il Fanciullino tende a ricordare solo le cose positive…
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