STOCCARDA – Qual è il problema principale della Sicilia? Il Chaffico! Sostituendo “Germania” a “Sicilia” e “Burocrazia” a “Chaffico”, l’equazione rimane valida. In base a un recente sondaggio commissionato dall’Associazione Federale delle Piccole e Medie Imprese, una media impresa tedesca su quattro sta valutando la possibilità di delocalizzare all’estero o addirittura di cessare l’attività imprenditoriale. Burocrazia e tasse elevate rappresentano i principali ostacoli per le medie imprese, che nel complesso impiegano (dati 2021) circa 40 milioni di persone.



Il concetto è stato ribadito anche dall’amministratore delegato di Siemens Roland Busch. L’azienda bavarese considera la Germania, in cui peraltro investirà un miliardo di euro, come non “business-friendly”. Le condizioni sono peggiorate in modo significativo, ha detto Busch ad Handelsblatt. “Siamo diventati incredibilmente lenti e complicati. A livello internazionale, questo sta diventando sempre più uno svantaggio competitivo”.



Se la burocrazia appare un fenomeno ineluttabile, sulle tasse qualcosa si può fare. Il ministro delle Finanze Christian Lindner (Fdp) sta elaborando un piano per alleviare la pressione fiscale sulle aziende, che in un confronto internazionale risulta relativamente elevata: poco meno del 30%. Sono previste numerose misure di politica fiscale, condite di incentivi per promuovere investimenti green. Dovrebbe, inoltre, essere più facile compensare le perdite con gli utili dell’anno precedente, riducendo così l’onere fiscale.

La situazione non è facile nemmeno per le finanze dei cittadini, che potrebbero subire un deterioramento a causa dell’elevata inflazione. “L’aumento dei prezzi pone seri problemi a molte persone”, ha dichiarato il ministro federale per la Protezione dei consumatori Steffi Lemke (Verdi) ad Handelsblatt. Molti cittadini sono già “notevolmente sovraindebitati”, ha spiegato il ministro, riferendosi ai dati attuali dell’Ufficio federale di statistica. In questo caso la soluzione del problema è delegata alla Banca centrale europea.



Nel frattempo, le alte sfere governative sono alle prese con l’elaborazione della nuova strategia per gestire i rapporti con la Cina. Secondo il documento pubblicato sul sito del Governo, la Cina ha subito cambiamenti significativi negli ultimi anni, abbandonando il percorso di liberalizzazione avviato circa 45 anni fa e adottando una politica sempre più repressiva internamente e più assertiva globalmente. Il Governo federale tedesco si trova di fronte a una complessa sfida geopolitica, essendo la Cina contemporaneamente partner, concorrente e rivale sistemico.

La nuova strategia per il “derisking” (versione più morbida del “decoupling”) punta al perseguimento degli interessi della Germania nell’ambito del complesso rapporto con la Cina, garantendo al contempo il rispetto per i valori democratici, la prosperità e la sicurezza nazionale. Obiettivo: mantenere legami economici con il Dragone, agendo parallelamente per aumentare la resilienza economica e ridurre i rischi, diversificando le relazioni economiche.

La cooperazione con la Cina è peraltro considerata essenziale in settori-chiave come protezione del clima e biodiversità, e il Governo tedesco riconosce il ruolo speciale della Cina come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di utilizzare la sua influenza per affrontare e risolvere questioni internazionali spinose, come la guerra in in corso tra Russia e Ucraina.

La Germania si prepara quindi a una nuova Guerra fredda in un mondo sempre più caldo … ma anche per questo c’è una soluzione. I medici tedeschi propongono per i mesi estivi l’introduzione di una siesta basata sul modello dell’Europa meridionale, per migliorare le prestazioni. “Quando fa caldo, dovremmo prendere esempio dai Paesi del sud: alzarsi presto, lavorare in modo produttivo la mattina e fare la siesta a mezzogiorno”, ha affermato Johannes Nießen, Presidente dell’Associazione Federale dei Medici del Servizio Pubblico.

L’idea è piaciuta al ministro federale della Sanità Karl Lauterbach. “La siesta quando fa molto caldo non è una cattiva idea”, scrive Lauterbach su Twitter. Il ministro non ritiene tuttavia necessario un intervento della politica nella questione. “I datori di lavoro e i dipendenti dovrebbero negoziare da soli”, sostiene Lauterbach. Dal punto di vista medico, una tale misura “ha sicuramente senso per molte professioni”. Come verrebbe impiegato il tempo durante la siesta? Un’altra proposta del ministro Spd (legalizzazione della cannabis) potrebbe fornire la risposta…

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