STOCCARDA – Mentre la coalizione semaforica di governo è impegnata nella ricerca di soluzioni per far ripartire la locomotiva d’Europa, l’ombra di Alternative für Deutschland si allunga sulla Germania. I sondaggi dànno AfD intorno al 20% a livello nazionale, mentre i partiti di governo, in particolare Spd e Fdp, sono in difficoltà. Le cifre dei sondaggi potrebbe trasformarsi in seggi parlamentari nelle elezioni prossime venture, europee, regionali e nazionali.



Ma cosa propone concretamente AfD? Il programma della formazione guidata da Alice Weidel, consultabile sul sito del partito, è articolato in 14 punti.

1) Democrazia e valori fondamentali

2) Europa ed euro

3) Sicurezza e giustizia

4) Politica estera

5) Mercato del lavoro e politiche sociali

6) Famiglia e figli

7) Cultura, lingua e identità



8) Scuola, università e ricerca

9) Immigrazione, integrazione, diritto di asilo

10) Economia, mondo digitale e protezione dei consumatori

11) Finanze e tasse

12) Politica energetica

13) Natura, ambiente, agricoltura

14) Infrastrutture, abitazioni e trasporti

I tratti fondamentali del programma includono: più democrazia diretta secondo il modello svizzero, con utilizzo di referendum (1); rifiuto degli Stati Uniti d’Europa, con annesso referendum sull’euro (2); più potere alla polizia e difesa dei confini (3); miglioramento dei rapporti con la Russia e no ad esercito europeo (4); incentivi alla natalità, disincentivi all’aborto (6); sostegno alla cultura e identità nazionale, ritenuta incompatibile con l’Islam (7); riduzione dei sussidi agli immigrati (9); no a privatizzazioni di asset pubblici (10); meno debito, più contante (11); meno green, più nucleare (12); più protezione animali, meno pale eoliche (13).



Dal punto di vista italiano, il programma si presenta come un frullato di idee di Lega (2, 4, 9, 11) e FdI (3, 6, 10), con uno spruzzo di M5S suggellato dal riferimento alla democrazia diretta (1), anche se come sappiamo le dirette streaming dalle nostre parti hanno avuto vita breve. Non mancano elementi più radical chic, come l’attenzione per il benessere degli animali, che in Italia non trova una controparte specifica, a eccezione forse di Michela Vittoria Brambilla.

Il tema AfD è stato dibattuto in un programma su Phoenix condotto da Anke Plättner, con la partecipazione di Andre Yorulmaz (ex AfD), Ann-Kathrin Müller (Der Spiegel), Sebastian Fiedler (Spd), Stephan Brandner (vice portavoce federale di AfD). Nel corso del dibattito, Yorulmaz ha spiegato di aver lasciato il partito a causa della crescente radicalizzazione. Secondo Müller e Yorulmaz, il successo dell’AfD è attribuibile alla retorica populista e alla paura del futuro. Brandner ha negato queste affermazioni, sostenendo che AfD affronta temi trascurati dagli altri partiti e che la sua radicalizzazione è una favola propagandistica; AfD sarebbe inoltre l’unico partito che rispetta la Costituzione. Yorulmaz ha citato una conversazione avuta con un cameriere italiano, che consiglierebbe alla moglie tedesca di votare AfD: paradossalmente, anche persone con background migratorio simpatizzano per AfD. Brandner prevede un aumento dell’influenza di AfD, anche grazie a uno spostamento verso destra delle posizioni della Cdu.

Come riportato da Tagesschau, anche la chiesa è scesa in campo. In una dichiarazione diffusa al termine di una riunione ad Augsburg, la Conferenza episcopale cattolica tedesca ha dichiarato che il nazionalismo di destra non è compatibile con la visione cristiana del mondo. “I partiti estremisti di destra e quelli che prosperano ai margini di questa ideologia non possono quindi essere un luogo per le attività politiche dei cristiani e non sono votabili”, hanno affermato i vescovi. “Il populismo di destra è la punta scintillante dell’estremismo di destra”, si legge nella dichiarazione. Entrambe le ideologie, tuttavia, fomenterebbero il risentimento contro rifugiati e migranti, contro persone di fede non cristiana, e contro la presunta cospirazione delle cosiddette “élites globali”.

Ci sono anche proposte per dichiarare il partito AfD non eleggibile per legge. È questa l’idea perseguita dai Verdi del Bundesland Brandenburg che, durante una conferenza del partito regionale del Brandenburg a Potsdam, hanno proposto una procedura per escludere i rappresentanti AfD dal novero dei candidati, a otto mesi dalle elezioni regionali. La maggioranza dei delegati si è espressa a favore della procedura, con alcune opposizioni e astensioni. Non è chiaro se questa strategia abbia solide basi giuridiche e concrete possibilità di successo. E in ogni caso, impedire al dissenso di avere una rappresentanza parlamentare potrebbe non rivelarsi una scelta efficace.

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