Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Australia hanno annunciato martedì che lavoreranno insieme tramite l’alleanza di sicurezza recentemente creata nota come Aukus per sviluppare missili ipersonici. Questo annuncio è strettamente legato alla legittima preoccupazione da parte di questi Paesi nei confronti della crescente assertività militare della Cina nell’Indo-Pacifico.
I leader delle tre nazioni hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in base alla quale sarà necessario avviare una nuova cooperazione trilaterale per sviluppare missili ipersonici e contro-ipersonici dotati di capacità di guerra elettronica. Come sappiamo gli Stati Uniti – al pari della Russia e della Cina –stanno cercando di sviluppare missili ipersonici sempre più sofisticati per evitare che questi siano intercettati dagli attuali sistemi di difesa missilistica.
In ottobre il generale Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff, ha confermato che la Cina aveva condotto un test di un sistema d’arma ipersonica come parte del suo aggressivo sforzo per avanzare nello spazio e nelle tecnologie militari.
Milley ha descritto il test cinese in un’intervista a Bloomberg Television come un “evento molto significativo di un test di un sistema di armi ipersoniche, ed è molto preoccupante”. La Russia ha usato missili ipersonici più volte in Ucraina, secondo il comandante supremo degli Stati Uniti in Europa.
Lo scorso autunno, mentre i funzionari dell’intelligence statunitense erano diventati sempre più preoccupati per l’accumulo di forze russe al confine con l’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha esortato i produttori di armi del Paese a sviluppare missili ipersonici ancora più avanzati per mantenere il vantaggio russo nelle tecnologie militari.
A questo proposito non dimentichiamoci che l’esercito russo possiede il missile ipersonico Avangard, che è in grado di volare 27 volte più velocemente della velocità del suono e fare manovre evasive per schivare lo scudo missilistico del nemico. È stato montato sui missili balistici intercontinentali esistenti di costruzione sovietica invece di testate di tipo più vecchio, e la prima unità armata con l’Avangard è entrata in servizio nel dicembre 2019.
Proprio per questo il Pentagono è riuscito a inserire nel bilancio del 2023 ben 4,7 miliardi di dollari proprio per la ricerca e lo sviluppo di armi ipersoniche.
Questo stanziamento include la pianificazione di una batteria di missili ipersonici messa in campo entro il prossimo anno, un missile marittimo entro il 2025 e un missile da crociera aereo entro il 2027.
Per quanto riguarda il presidente australiano Scott Morison, egli ha sottolineato che lo sviluppo di missili ipersonici si adatta al piano strategico australiano che è stato formulato due anni fa. Quindi questo accordo trilaterale non fa altro che accelerare la realizzazione di missili ipersonici.
Il ministro della Difesa australiano Peter Dutton aveva precedentemente annunciato l’intenzione di spendere 2,6 miliardi di dollari per acquisire missili d’attacco a lungo raggio per caccia e navi da guerra a causa delle crescenti minacce poste da Russia e Cina.
Inoltre questi stanziamenti sono, sotto il profilo strettamente strategico, ancora più giustificati dal recente annuncio di un patto di sicurezza tra le Isole Salomone e la Cina che ha suscitato preoccupazioni per una possibile presenza navale cinese a 1.200 miglia al largo della costa nord-orientale dell’Australia.
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