Davvero l’accordo firmato tra Turchia, Onu, Ucraina e Russia per il via libera all’esportazione del grano è un segnale positivo? Da quanto accaduto circa 24 ore dopo la firma dell’accordo a Istanbul, si direbbe che è già tutto finito. Missili russi hanno infatti colpito il porto di Odessa, il principale punto di esportazione del grano ucraino, proprio dove si trovano immagazzinate le milioni di tonnellate di cereali ferme da mesi: “Il porto è stato bombardato, soprattutto nell’area dove si svolgevano i processi di spedizione del grano. Abbiamo abbattuto due missili e altri due hanno colpito l’infrastruttura portuale dove, ovviamente, c’è il grano” ha detto un portavoce delle forze armate di Kiev.
Immediata la condanna del segretario delle Nazioni Unite, mentre il governo ucraino ha ribadito: “La Russia sputa in faccia a Onu e Turchia”. Ne abbiamo parlato con Lubomyr, nostro contatto in Ucraina. “I russi hanno tradito ogni genere di accordi già moltissime volte. Inoltre da tempo stanno rubando il nostro grano per rivenderlo. Se l’accordo firmato a Istanbul permette loro di fare tutto questo, non ha alcun senso”.
Dovei ti trovi adesso e com’è la situazione?
Sono a Kiev. Qui ormai da tempo la situazione è tranquilla.
Però nelle ultime due settimane i russi hanno ricominciato a bombardare centri abitati lontani dal Donbass, come mai secondo te?
Ci sono stati bombardamenti molto forti a Kharkiv nel Donbass, ma in realtà i russi non hanno mai smesso di colpire le nostre città ovunque si trovino.
Fra poco saranno cinque mesi di guerra. Come è il morale dei vostri soldati? Avete avuto molti caduti, riuscite a rimpiazzare le perdite?
Ovviamente ci sono casi diversi, per alcuni la stanchezza fisica e morale è molta, ma i nostri soldati sono sempre tutti motivati. Continua la mobilitazione generale e continuano ad arruolarsi sempre nuove persone, per cui è possibile mandare in prima linea truppe fresche e lasciare a riposare quelle più provate. Il problema è che i russi sono molti più di noi e non hanno alcun rispetto per le vite umane anche dei loro stessi soldati che mandano a morire senza preoccuparsi. Anche per gli armamenti è lo stesso, noi abbiamo sempre bisogno di nuove armi, i russi ne hanno sempre. Ma posso assicurare che lo spirito del nostro esercito è sempre alto.
È la stessa cosa anche per chi è rimasto a casa? Le mogli, le madri?
Assolutamente sì. Proprio l’altro giorno ho incontrato una donna che ha un forno, mi ha raccontato la sua storia. Nei primi mesi di guerra con l’aiuto di volontari preparavano pane da mandare alle truppe al fronte. Oggi fanno biscotti per i nostri soldati. Sono cose piccole, ma che fanno sentire quanto il popolo ucraino sia unito e quanto ci tenga a dare speranza ai soldati che combattono.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, infastidito dall’arrivo di nuove armi occidentali in Ucraina, ha detto qualche giorno fa che l’obiettivo russo non è più solo il Donbass, se Kiev schiererà armi occidentali al confine della nuova Ucraina. Che ne pensi?
Penso che da un lato le sue parole siano la solita propaganda russa, dall’altro è assolutamente vero che l’obiettivo russo non sia solo il Donbass. Non lo è mai stato: l’obiettivo russo è sempre stato occupare tutta l’Ucraina o quanto meno insediare un presidente fantoccio al governo per rovesciare l’indipendenza del nostro Paese, facendo come in Bielorussia.
Ci riusciranno?
Quando ha detto così il nostro esercito si è ritirato dalla linea di combattimento spostandosi più a nord per meglio difendere il Paese. Ma adesso stiamo contrattaccando. Alla tua domanda rispondo che no, non ce la faranno mai. I russi hanno già dichiarato diverse volte che per loro il nemico è tutto l’Occidente, non è più solo l’Ucraina.
Infatti hanno cominciato a sospendere il rifornimento di gas. Pensi lo sospenderanno per sempre?
È molto probabile che lo faranno davvero, però sono anche sicuro che questo non voglia dire cercare un compromesso. Per loro non funziona così.
In che senso?
Se tolgono il gas e l’Occidente toglie alcune sanzioni, non si accontenteranno, lo vedranno come una vittoria. L’unico modo per finire tutto questo è che l’Ucraina vinca in modo definitivo, che a tutti sia chiaro che la Russia ha perso, non ci sono alternative.
Il problema è che in Occidente la gente ha paura, in Italia la gente non vuole più sostenere l’Ucraina per paura di pagarne le conseguenze. Vari capi di governo come Boris Johnson e Mario Draghi che erano tra i più ferventi sostenitori di Kiev sono caduti e a Mosca festeggiano.
Purtroppo c’è questo rischio, ma se la gente ha paura di rimanere senza il gas russo la prima cosa da fare è aiutare l’Ucraina per porre fine alla guerra. Se smettete di aiutarci non lo tolgono quest’anno ma lo tolgono fra due anni, ogni giorno c’è il rischio e poi chiederanno sempre di più per non togliere il gas.
Intanto dopo l’accordo sulla libera esportazione del grano i russi hanno bombardato il porto di Odessa. Pensi che non rispetteranno gli accordi?
I russi non li rispettano mai, lo abbiamo visto mille volte. Inoltre da tempo rubano il nostro grano e lo rivendono come se fosse loro: che senso ha questo accordo?
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