Non accetta la parola sconfitta, Lubomyr, il nostro contatto in Ucraina che avevamo già sentito qualche giorno fa. Gli abbiamo telefonato di nuovo per sapere in che condizioni si trovano adesso lui e la sua famiglia dopo che la guerra è diventata un lento stillicidio per la popolazione civile, bombardata senza sosta nelle proprie abitazioni dalle truppe di Mosca. “I russi non potranno mai vincere, il popolo ucraino sta dimostrando un’unità e una capacità di resistere formidabili, non potranno mai sconfiggerci. Possono bombardare le città, uccidere i civili, ma non potranno mai occupare tutta l’Ucraina, sarà impossibile per loro controllare tutto il territorio, e noi non ci arrenderemo mai” dice. Ringrazia per le manifestazioni di solidarietà al suo popolo che si tengono in tutta Europa: “Vi siamo grati, ci date coraggio. È un grande segno, la speranza è che da questa tragedia nasca una nuova Europa”.



Da quando ci siamo sentiti com’è adesso la situazione nel villaggio, a diversi chilometri da Kiev, dove vi siete rifugiati tu e la tua famiglia? Ci sono combattimenti in corso?

No, fortunatamente qui non ci sono scontri. Adesso però sentiamo le esplosioni, i bombardamenti russi sono sempre più vicini.

Mi hai detto che le vostre donne sono fuggite: dove si trovano? In Polonia?



Purtroppo sono ancora in viaggio, sono partite due giorni fa, ma ancora non sono arrivate alla frontiera. Le strade sono molto pericolose, quello che era un viaggio non lungo, adesso è un’odissea.

Sono partite in treno da Kiev?

No, in macchina. È impossibile entrare a Kiev ed è anche impossibile riuscire a salire su un treno. C’è tantissima gente in attesa, sono lì da giorni e salgono sui treni quando ne arriva uno, ma non è facile.

Sono state molto coraggiose a fuggire in macchina.

Sì, siamo rimasti io, mio zio, mio padre e mia nonna, che è troppo anziana per mettersi in viaggio. Mio fratello era già scappato in Italia con la sua famiglia una settimana prima dell’attacco russo.



Avete cibo e medicinali?

Avevamo fatto scorte alcuni giorni fa. Adesso sembra che un po’ di cibo sia arrivato nei negozi, ma non sono ancora andato a vedere.

Cosa pensate possa succedere? I bombardamenti russi sulle città ucraine continuano senza sosta.

È difficile dire, speriamo che finisca il prima possibile. I primi giorni dopo l’invasione speravo che finisse presto, ma adesso penso che durerà qualche settimana o anche qualche mese. Spero non di più.

Il problema grave sono i civili.

Sì, qui muoiono anche molti bambini.

Se i russi dovessero vincere la guerra, cosa potrebbe succedere?

No, questo è impossibile, per i russi vincere la guerra è impossibile, hanno già perso, è solo una questione di tempo. Conquistare tutta l’Ucraina è impossibile. Possono distruggere le città, ma per vincere dovrebbero controllare tutto il Paese, ma non ci riusciranno, visto il livello di resistenza del nostro popolo. Putin non potrà mai conquistare tutta l’Ucraina.

La prospettiva potrebbe però essere un bagno di sangue.

Purtroppo sì, e la speranza è di evitare quanti più morti possibile fra i civili. Stiamo facendo tutto il possibile, anche cercando di parlare con i russi, ma vedete tutti che non si riesce, non vogliono dialogare.

La speranza è che il popolo russo si sollevi contro Putin. Pensi sia realistico?

C’è un po’ di speranza in questo senso, ma è chiaro che i russi che si stanno sollevando contro di lui non sono abbastanza. Anzi, il rischio è che la Russia diventi sempre più un regime totalitario.

Le sanzioni potrebbero costringere Putin a trattare?

Approviamo che siano state adottate sanzioni, sono convinto che riusciranno a ottenere qualcosa, ma ho paura che il popolo russo non riesca a capire la connessione tra le sanzioni e la guerra. La macchina della propaganda è schiacciante, ripete martellante che l’Occidente vuole distruggere la Russia, e moltissimi russi ci credono.

Pensi che l’Europa stia facendo abbastanza per l’Ucraina?

Vediamo il sostegno dell’Europa, le manifestazioni che state organizzando, vi siamo davvero grati. C’è un’Europa solidale che vuole la pace e la libertà.

Sapete che molti qui guardano a voi come esempio?

In questo ci date coraggio e la speranza è che da questa tragedia possa nascere una nuova Europa, capace di costruire rapporti con i popoli basati sulla solidarietà e il rispetto di tutti.

(Paolo Vites)

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI