Il successo delle Fate Azzurre alle Olimpiadi di Parigi: “Impossibile descrivere le emozioni”
Dopo l’importantissimo successo delle Olimpiadi 2024 di Parigi, le Fate Azzurre (ovvero la campionesse di atletica Alice D’Amato, Elisa Iorio, Manila Esposito, Angela Andreoli e Giorgia Villa) hanno partecipato in questi giorni alla Triennale del Tempo delle donne che si è tenuta in quel di Milano, dove sono state raggiunte – assieme anche alla collega campionessa di nuoto paralimpico Carlotta Gilli – dalla redazione del Corriere della Sera con cui hanno scambiato un paio di parole sulle emozioni provate nella capitale francese appena un mese fa.
La prima tra le Fate Azzurre a prendere la parole è la medaglia d’oro Alice D’Amato che nonostante il tempo trascorso dalla vittoria – che dal conto suo definisce “un risultato straordinario per l’Italia e soprattutto per noi” – confessa che è ancora “difficile realizzare [le] emozioni grandissime” che ha provato; mentre la compagna Iorio ci tiene a precisare che anche il solo “essere alle Olimpiadi era una grande emozione”, resa ancor più intensa “dalla medaglia” che ascrive interamente al fatto che “siamo una squadra molto forte” che ha lavorato duramente “in questi anni”.
Ancora più emozionata – quasi senza parole – Manila Esposito che ha chiuso le sue prime Olimpiadi con un ottimo bronzo individuale e ritiene il successo delle Fate Azzurre legato al fatto che “siamo state unite fino alla fine e abbiamo combattuto”, chiudendo “una gara spettacolare”; mentre anche Andreoli parla di “un’emozione veramente forte” e di un profondissimo “orgoglio” per l’intera squadra che si presentava a Parigi per la prima volta con la formazione attuale.
La campionessa di nuoto Carlotta Gilli: “Los Angeles è un obiettivo, ma manca ancora troppo tempo per pensarci”
Più articolato (invece) il commento di Giorgia Villa che – condividendo l’idea che anche il solo “partecipare a questa Olimpiade [sia] stata un’emozione grandissima” – ascrive il successo delle Fate Azzurre a Parigi ai “tanti sacrifici” e al duro “lavoro” fatto nel corso degli ultimi anni, ma anche al fatto che “siamo state unite fin dall’inizio”; dicendosi “davvero felicissima di far parte di questa squadra”.
Oltre alle Fate – come dicevamo già in apertura – alla Triennale era presente anche Carlotta Gilli, reduce da pochissimi giorni delle Paralimpiandi chiuse con la bellezza di 5 medaglie: “In totale – confessa al Corriere – sono dieci” visto che già tre anni fa partecipò anche alle Olimpiadi di Tokyo portandosene e casa altrettante, parlando anche lei di un successo che deriva da “un grandissimo lavoro di team” unito al fermo impegno individuale. Interpellata sulla sua partecipazione ai giochi di Los Angeles, Gilli preferisce tenersi sul vago ricordando che “passeranno ancora quattro anni” e tanti altri importanti step (tra nazionali, europee e mondiali), ma crede che sarà proprio lei a portare la nostra bandiera.