C’è grande, grandissima attesa per la serata finale dell’Eurovision 2022, ma anche molta preoccupazione per le condizioni di Damiano David. Come vi abbiamo raccontato, il leader dei Maneskin è arrivato a Torino in stampelle a causa di un brutto infortunio. Il giovane cantante, infatti, ha preso una storta mentre girava un videoclip e un altro indizio ha spaventato i fan della band vincitrice di Sanremo 2021…



Damiano David e il resto dei Maneskin non hanno preso parte al Dress Rehearsal, ovvero alle prove generali della finale dell’Eurovision 2022. Al loro posto, infatti, saliranno sul palco delle controfigure. Un allarme che ha fatto scattare un dubbio: è a rischio la loro esibizione di questa sera? A fare chiarezza ci ha pensato lo stesso artista in una storia pubblicata sul suo profilo Instagram.



INFORTUNIO DAMIANO DAVID: COME STA? SI TEME PER L’ESIBIZIONE MA…

I seguaci dei Maneskin possono tirare un sospiro di sollievo: l’esibizione della band alla finale dell’Eurovision 2022 non è a rischio. L’infortunio alla caviglia non impedirà a Damiano David di calcare il palco del Pala Olimpico di Torino. A dare un’ulteriore conferma ci ha pensato lo stesso frontman su Instagram con una storia: “Domani (oggi, ndr) spaccheremo il palco in ogni caso, non preoccupatevi per me. Vi voglio bene”.

Buone notizie, dunque, per tutti gli amanti della musica e in particolare della band nata a X Factor e vincitrice del Festival di Sanremo 2021 con “Zitti e buoni”. I quattro artisti questa sera parteciperanno al grande spettacolo di Torino e presenteranno il nuovo singolo “Supermodel”, destinata a diventare l’ennesima hit secondo i ben informati. Tutti ci aspettiamo un grande spettacolo, ciò che sembra certo è che non ci sarà un altro attacco nei confronti di Putin. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Damiano David ha annunciato che il “fuck Putin” non verrà pronunciato sul palco del Pala Olimpico: “La band ucraina (la Kalush Orchestra, ndr) è più autorevole di noi, e ci sembra rispettoso lasciare spazio a loro che hanno un’esperienza diretta della guerra”.