Botta e risposta a toni duri nel corso della puntata di Di Martedì del 24 maggio tra Ilaria D’Amico Alessandro Di Battista: i due si sono scontrati sul tema della guerra in Ucraina, per il quale la giornalista ha accusato l’ex membro del M5S di avere delle idee molto simili a quelli di Silvio Berlusconi. “Il suo partito è Forza Silvio, dice esattamente le stesse cose. Con la differenza che Berlusconi è un atlantista vero, da sempre. Berlusconi si è limitato a dire che dovevamo accordare le richieste di Putin, ma cercare una mediazione diplomatica per interrompere questa guerra è fondamentale. Putin dovrà cedere sulla richiesta di non aggressione e rispetto della sovranità”.



E punta nuovamente il dito contro il suo interlocutore: “Lei nel momento in cui a febbraio affermava che Putin non sarebbe entrato in guerra perché non era suo interesse, aveva letto bene le cose, pensato che Putin fosse l’uomo che si è manifestato oggi, o pensa ancora che sia colpa della Nato?”.

D’Amico vs Di Battista: “Su Putin parla come Berlusconi”. La replica

Alessandro Di Battista da parte sua non ha accolto bene l’accusa di parlare come Silvio Berlusconi che gli è stata rivolta da Ilaria D’Amico nel corso di Di Martedì. “Trovo puerile dire ‘Forza Silvio’ perché siccome Berlusconi dice delle cose che io dico da tre mesi allora bisogna scimmiottare il pensiero. Mi è capitato in passato di essere d’accordo con lei, non per questo mi iscrivo al suo partito”.



Poi ha provato a spiegare le sue ragioni: “Lucio Caracciolo che di geopolitica ne sa più di me il 15 febbraio ha dichiarato: ‘La guerra non è mai stata un’operazione realistica’. Dario Fabbri all’Agi il 19 febbraio: ‘La guerra in Ucraina? Nessuno la vuole davvero e probabilmente non scoppierà’. Il generale Camporini, ha delle informazioni che io non ho: ‘Putin non invaderà’. Si possono sbagliare delle previsioni, il fatto che io abbia sbagliato non cambia le mie opinioni”. E conclude: “L’Europa si sta suicidando, voi continuate a dare una narrazione guerrafondaia a favore delle sanzioni che servono solo a rafforzare Putin internamente”.